Bonus psicologo: il problema è nell’assenza del decreto attuativo, non nella legge di Bilancio

La discussione politica si è riaccesa dopo l’appello di Fedez a Meloni e Giorgetti: le risorse sono poche, è vero, ma soprattutto restano inaccessibili

L’intervento di Fedez a Che tempo che fa ha innescato una polemica sul Bonus psicologo. Il nodo della questione è imperniato su una domanda: come mai il sussidio non è stato ancora erogato, agli aventi diritto, nel 2023? La risposta è burocratica, ma semplice: manca il decreto attuativo. Ci arriviamo, ma prima precisiamo alcuni aspetti del discorso di Fedez. Ancora una volta, la scintilla della discussione politica è stata accesa dal rapper, capace di attivare l’opinione pubblica più di un esponente dell’opposizione. Ai microfoni di Fabio Fazio, l’artista dice: «Il governo Draghi ha stanziato per il Bonus psicologo 25 milioni di euro, che hanno coperto solo il 10% della domanda». Vero, Fedez sta citando i dati nell’Inps: nel report annuale, si legge che «su circa 395 mila domande, il 99% rispondevano ai requisiti di ammissibilità, ma ne sono state finanziate solo circa 41.600, che rappresentano il 10,5% delle richieste». L’ultimo esecutivo della precedente legislatura aveva introdotto il Bonus con il decreto Milleproroghe del 30 dicembre 2021, convertito in legge nel febbraio 2022. Tuttavia, Mario Draghi non l’aveva previsto come una misura strutturale, ma come una soluzione temporanea all’incremento di condizioni di ansia, depressione e fragilità psicologiche derivate dalla crisi pandemica ed economica.


Invece, quando passa alla critica politica, Fedez non colpisce esattamente il bersaglio. Afferma che «con la nuova finanziaria, questo governo ha deciso di tagliare questi 25 milioni di euro, che erano comunque insufficienti, e portarli a 5 milioni di euro». Sono due le inesattezze. La più grossolana è che nella legge di Bilancio appena approdata in Senato, non si parla di Bonus psicologo. Anzi, lo strumento è stato inserito nella prima Manovra approntata dal governo Meloni, quella relativa all’anno in corso. Seppure le risorse sono passate da 25 a 5 milioni di euro, all’esecutivo attuale va riconosciuto di aver reso strutturale e permanente il Bonus: mentre il governo Draghi aveva individuato le risorse soltanto per il 2022, Meloni e i suoi ministri hanno deciso, nella scorsa Manovra, di finanziarlo con 5 milioni per il 2023 e 8 milioni per ogni anno, dal 2024 in poi. Ecco la seconda inesattezza, o meglio, omissione. Ad ogni modo, Fedez parla di tagli in valori assoluti ed è un discorso che può reggere: se con 25 milioni di euro il sussidio è riuscito ad arrivare solo a una persona ogni dieci, con un quinto delle risorse come si potrà raggiungere la platea di chi avrebbe bisogno del Bonus?


Cosa ha fatto il governo

L’intervento generale di Fedez ha una sua linearità visto che sono gli stessi dati Inps a ricordare che servirebbero molti più soldi per rispondere a quella che appare come la nuova emergenza sanitaria dei giorni nostri. Nel momento in cui si appella alla presidente del Consiglio e al ministro dell’Economia, però, commette un’altra leggerezza: «Quello che vorrei chiedere, sommessamente, a Giorgia Meloni e a Giancarlo Giorgetti, è di non tagliare questi fondi nella nuova finanziaria». La nuova Manovra non c’entra alcunché, non può togliere risorse al Bonus psicologo perché nemmeno lo cita: vale ciò che è scritto nella legge di Bilancio approvata nel dicembre 2022. Ciò che può essere imputato al governo Meloni e che costituisce il maggior disagio per gli eventuali beneficiari del sussidio è la mancanza del decreto attuativo. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva promesso che la piattaforma dedicata alle richieste del Bonus sarebbe stata attivata la scorsa estate. Non è successo. In un rimpallo di responsabilità tra il suo ministero e la Ragioneria dello Stato, entrambi attori indispensabili per il varo del decreto attuativo, si è arrivati a novembre. Restano solo due mesi per erogare il Bonus psicologo. L’impegno del governo era di renderlo fruibile ad almeno metà anno, nel 2023. Nella migliore delle ipotesi, i 5 milioni stanziati potranno essere utilizzati negli ultimi giorni di quest’anno e confluire nel budget per il 2024, incrementandolo. Nella peggiore, questi 5 milioni potrebbero essere snaturati e confluire, per far cassa, nel bilancio generale dello Stato.

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