Russia, Putin revoca la ratifica del Trattato sul divieto di test nucleari

Il trattato, adottato nel 1996, mette al bando gli esperimenti nucleari, compresi i test dal vivo di armi. Non è mai entrato in vigore perché alcuni Paesi non lo hanno mai ratificato

La Russia esce dai trattati sui test nucleari. Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che revoca la ratifica di Mosca del Trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari. Il trattato, adottato durante la 50esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1996, mette al bando gli esperimenti nucleari, compresi i test dal vivo di armi nucleari. Non è mai entrato in vigore poiché alcuni Paese chiave – tra cui Stati Uniti e Cina – non lo hanno mai ratificato. Per la sua validità è infatti necessaria la ratifica da parte dei 44 Stati che parteciparono formalmente nel 1996 alla Conferenza sul Disarmo e che possedevano – a quella data – la tecnologia nucleare. La scorsa settimana il leader russo ha supervisionato in collegamento video un’esercitazione militare che ha simulato un «massiccio attacco nucleare di ritorsione contro un’offensiva nemica». Il test ha coinvolto le forze militari russe di deterrenza, in particolare sono stati impiegati il sistema missilistico mobile strategico Yars, il sottomarino missilistico strategico nucleare della Flotta del Nord Tula e due portamissili strategici a lungo raggio Tu-95MS. Il progetto di legge per la revoca del trattato è stato approvato dalla Duma con processo accelerato. Lo speaker della Camera bassa del parlamento russo, Vyacheslav Volodin, ha dichiarato che la revoca è una risposta al «cinismo e agli atteggiamenti beceri degli Stati Uniti sulle armi nucleari».


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