Busnago, No-Vax vandalizzano il cimitero dove è sepolta la 14enne Giada Pollara: «Non è stato un malore»

La ragazza è morta per un arresto cardiaco nell’estate 2023 durante educazione fisica

Sono passate appena due settimane dall’arrivo della salma di Giada Pollara nel cimitero di Busnago, in Brianza. E i vandali, un «gruppo organizzato» secondo il sindaco della cittadina, non hanno perso tempo a imbrattare le mura esterne del luogo dove riposa. «Giada non ha avuto giustizia, non di malore ma di vax uccisa», le solite due V cerchiate di rosso a rivendicare il messaggio. Parole che calpestano il dolore della famiglia, degli amici e di una comunità intera, ancora sconvolta dalla morte della 14enne per un arresto cardiaco a scuola durante l’ora di educazione fisica. A chi ha imbrattato con la vernice però di quel dolore non interessa. La stessa scritta è comparsa anche nell’istituto dove Giada studiava, il Marisa Bellissario di Inzago, con lo spray a deturpare le vetrate dell’edificio pubblico. Per gli autori delle scritte quella ragazza è morta a causa del vaccino contro il Covid-19, non conta il parere dei medici ma la loro convinzione.


La denuncia del preside e del sindaco

«È una forma di sciacallaggio di chi, privo di valori, approfitta della visibilità di un episodio come questo per portare alla ribalta teorie complottiste», scandisce il preside Gustavo Matassa, «ai ragazzi che stiamo assistendo con ogni mezzo dopo il grave lutto, abbiamo fornito gli strumenti per una lettura critica dell’accaduto». Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Busnago, come riferisce Il Giorno. «Queste scritte mancano di rispetto a lei, alla famiglia e a tutti noi, non a caso sono state fatte in questi giorni di visite per la ricorrenza del 2 Novembre», ha detto Marco Corti, annunciando che sporgerà denuncia, «Giada ci ha lasciato un messaggio bellissimo di condivisione. Ci ha consegnato un’idea di solidarietà che i suoi coetanei hanno interpretato in modo bellissimo, per questo è ancora più grave che qualcuno ne abbia approfittato». Secondo il primo cittadino si tratta di un gruppo organizzato, e la firma a corredo di quelle scritte – che hanno imbrattato anche altri cimiteri e altre strutture nei mesi scorsi – è ormai nota.


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