La Russa Jr nel cda del Piccolo Teatro, il sindaco Sala: «Decisione legittima, avrei preferito un cv legato al mondo della cultura»

L’incarico affidato dal ministero della Cultura al figlio del presidente del Senato ha suscitato diverse polemiche

Palazzo Marino deve ancora individuare i due nomi che andranno a completare il consiglio d’amministrazione della Fondazione Piccolo Teatro di Milano. E ancor prima che l’organo si insedi, è divampata la polemica per la nomina del consigliere la cui designazione spetta al ministero della Cultura. Il dicastero di Gennaro Sangiuliano ha indicato come suo rappresentante il primogenito del presidente del Senato, Geronimo La Russa. «Davvero difficile da giustificare», ha subito commentato Pierfrancesco Majorino, consigliere lombardo del Partito democratico. Meno perentori i toni utilizzati da Beppe Sala. Il sindaco di Milano ha espresso delle remore sull’investitura del figlio di Ignazio La Russa: «Cerco di non avere mai preconcetti, ma il Piccolo, insieme alla Scala, è una delle due istituzioni che reggono l’asse culturale milanese. L’unica osservazione che ho è che nelle nostre scelte nel passato, nel presente e anche che faremo nel futuro, ci mettiamo persone che hanno un percorso nell’ambito culturale certificato. Perché il Piccolo è un punto di arrivo e da questo punto di vista ho delle remore. Però è chiaro che il Piccolo si regge sul contributo di vari soci, tra cui il governo, per cui io non posso che accettare questa decisione che è totalmente legittima». Sala è intervenuto sulla questione oggi, 9 novembre, sulla polemica divampata già da ieri.


A margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Bicocca, il sindaco ha riservato anche qualche critica al suo ramo politico: «Torniamo un po’ al solito punto: c’è una parte della sinistra milanese che fa un po’ del brontolio e un po’ di distinguo, ma finché c’è Sala che fa da parafulmine dell’universo mondo, si va avanti. In politica, bisogna esprimere idee, ma la cosa più importante è vincere. Se non si vince poi succede quello che stiamo vedendo. Stiamo assistendo a un’occupazione da parte del centrodestra in tutti i ruoli. Stiamo attenti perché tre anni sono lunghi, ma passeranno prima o poi passeranno e si deve trovare una formula per essere veramente coesi. Noi facciamo più fatica a essere compatti quando c’è il momento di decidere e questo è estremamente pericoloso». Al gabinetto del sindaco spetterà individuare chi, tra i consiglieri, ricoprirà il ruolo di presidente. L’uscente, Salvatore Carrubba, non potrà essere rinnovato, avendo fatto già due mandati. Oltre alle due nomine di Palazzo Marino – un presidente e un consigliere, appunto – sono stati già designati gli altri membri del cda: Geronimo La Russa dal ministero, Massimiliano Finazzer Flory ed Emanuela Carcano, nominati dalla Regione, ed Enrico Brambilla, designato dalla Camera di commercio.


La difesa di La Russa Jr e di Foti

Prima di Sala, sulla vicenda ha espresso la propria posizione il diretto interessato: «Sfido chiunque a sostenere che non sia stata La mia professionalità a farmi svolgere ruoli quali ad esempio quello elettivo del 2018 all’Aci o altri. Incarichi spesso non remunerativi, proprio come quello al teatro Piccolo del quale mi sento onorato», ha scritto La Russa Jr in una nota. «Conosco molto bene le qualità umane, professionali e intellettuali di Geronimo La Russa che alla presidenza dall’Aci Infomobility non è certo arrivato in ragione del suo cognome, ma di una stima personale riconosciuta trasversalmente dai soci della stessa associazione», ha esordito il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti. «Quanto poi alla sua nomina come membro del cda del Piccolo Teatro, il cui impegno è del tutto gratuito, consiglio agli urlatori seriali di leggersi e specchiarsi nel suo curriculum nel quale, a differenza di quello di altri, risultano evidenti e importanti titoli. In verità conosco ancor meglio Ignazio La Russa e, se fosse per lui, Geronimo si occuperebbe solo ed esclusivamente della sua professione, ma da uomo libero qual è non impedisce di certo al figlio di poter accedere a quei ruoli per le capacità mostrate. E non di sicuro per il cognome che porta».

Gli attacchi del centrosinistra

Sempre Majorino, esponente della sinistra meneghina, ha utilizzato del sarcasmo per criticare le operazioni politiche della famiglia del presidente di Palazzo Madama: «Quando la famiglia La Russa visiterà il teatro, lasci a casa il busto di Mussolini. Lo dico in ragione della storia del Piccolo, alimentata e non poco dalla cultura della resistenza e della ricostruzione dopo la devastazione nazifascista». Gli esponenti del Movimento 5 stelle membri della commissione Cultura di Camera e Senato, invece, hanno parlato di «saga della “poltronopoli” di Meloni nel mondo della cultura», domandando: «Davvero non esisteva un nome diverso e di maggiore competenza da quello del figlio di Ignazio La Russa?». All’avvocato 43enne, che guida lo studio legale del padre, la critica più feroce è arrivata da Sandro Ruotolo, responsabile Cultura della segreteria del Nazareno: «La sorella della premier al partito, il cognato al governo. Poteva esser da meno il presidente del Senato Ignazio La Russa? Il suo collega di partito, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, ha designato il figlio Geronimo La Russa, attuale presidente dell’Aci di Milano, come suo rappresentante nel cda del Piccolo Teatro. Giorgio Strehler e Paolo Grassi si staranno rivoltando nelle tombe. Questa destra, sempre più ossessionata dal dover occupare tutte le caselle possibili, è incapace di mettere progetti e persone nei luoghi della cultura del nostro Paese».

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