Sorrento, sexy shop e cannabis store via dal centro: «Vietati a meno di 200 metri da chiese e scuole»

Il sindaco ha motivato così l’ordinanza: «Abbiamo un negozio con Bob Marley a pochi metri dalla Chiesa del Carmine, ho voluto evitare altri episodi spiacevoli»

«Non sono bigotto, voglio salvaguardare quello che rimane del nostro buongusto. Chi vuole aprire questi negozi può farlo ma in luoghi più isolati. Già abbiamo purtroppo un negozio con Bob Marley fuori a pochi metri dalla Chiesa del Carmine, ho voluto evitare il ripetersi di episodi spiacevoli». In un video su Facebook Massimo Coppola, sindaco di Sorrento nel Napoletano, spiega la sua ultima ordinanza che vieta di aprire sexy shop e cannabis shop vicino a luoghi sensibili. Il divieto scatta a meno di 200 metri da «chiese e luoghi di culto, cimitero, ospedale, scuole di qualsiasi ordine e grado, parchi giochi, teatri, cinema e luoghi di aggregazione», e come spiegava Il Mattino di fatto estromette dal centro storico queste attività. Perché i luoghi individuati come «sensibili» sono distribuiti capillarmente nel tessuto urbano, rendendo quindi impossibile la presenza di negozi che vendano sex toys e prodotti alla cannabis. Nell’ordinanza, si legge ancora che «la vendita di articoli correlati a tali esercizi non è consentita neanche congiuntamente a quella di prodotti rientranti in altri settori merceologici», onde evitare tentativi di aggirare la norma, e che è «vietata qualsiasi forma di pubblicità con esposizione di prodotti sull’area esterna commerciale, anche se privata, nonché di indicazioni pubblicitarie aventi per oggetto simboli, disegni, scritte e quant’altro possa turbare la sensibilità e il decoro». Come sottolinea il quotidiano campano, una precisazione per evitare che i commercianti che hanno aperto in periferia gli store proibiti, «che possono ledere l’etica, la morale e la sensibilità dei residenti e dei turisti», pubblicizzino poi in centro la loro attività.


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