Le scuse di Vienna per gli omosessuali condannati o indagati: risarcimenti in Austria per 11mila persone

La decisione del governo austriaco che prevede di cancellare le condanne e risarcire chi è stato perseguito per reati in vigore fino ai primi anni 2000

Saranno risarciti tutti gli austriaci condannati o solamente indagati per reati legati all’omosessualità, in vigore in Austria fino agli anni 2000. La decisione è stata annunciata dal ministro della Giustizia, Alma Zadic, in un mea culpa per certi versi storico da parte del governo di Vienna: «Questa compensazione finanziaria non potrà mai e poi mai compensare la sofferenza e l’ingiustizia che si è verificata… ma è d’immensa importanza che noi finalmente ci assumiamo la responsabilità di questa parte della nostra storia». L’Austria aveva depenalizzato l’omosessualità nel 1971. Alcune disposizioni che di fatto discriminavano gli austriaci sulla base del proprio orientamento sessuale sono rimaste in vigore fino agli inizi degli anni 2000. Tra questi il divieto della prostituzione omosessuale maschile, in vigore fino al 1989, mentre quella eterosessuale era già legale. Era poi fissato a 18 anni l’età per il consenso sui rapporti sessuali tra uomini fino al 2002, mentre per quelli eterosessuali era stabilito a 14 anni. Nonostante l’Austria avesse legalizzato le unioni civili tra persone dello stesso sesso erano diventate legali negli anni ’70, mentre il matrimonio è stato introdotto nel 2019, nel corso dei decenni sarebbero state emesse circa 26mila condanne, in particolare contro uomini, per reati legali all’omosessualità.


I risarcimenti

L’approvazione della legge che prevede i risarcimenti per chi ha subito una persecuzione giudiziaria per il proprio orientamento sessuale dovrebbe essere approvata dal parlamento austriaco entro la fine dell’anno, per entrare in vigore a febbraio 2024. Sarebbero circa 11mila le persone che beneficeranno del risarcimento. Gli omosessuali indagati in base alle leggi ormai abrogate riceveranno 500 euro. Chi invece è stato condannato, oltre a vedersi annullare la sentenza, riceverà 3mila euro. Una cifra che potrebbe salire nel caso in cui c’è stata una lunga detenzione in carcere o sono seguiti problemi di salute o professionali per la persecuzione subita.


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