Il fratello di Elisa Claps: «Una riconciliazione con la curia è impossibile, il vescovo dice che la chiesa non ha colpe»

Gildo accusa Ligorio: «Solo il Papa può aprire uno spiraglio»

Per Gildo Claps una riconciliazione con la Curia di Potenza sul caso di sua sorella Elisa è impossibile. In un’intervista al Corriere della Sera il fratello della ragazza scomparsa a Potenza il 12 settembre del 1993 e il cui cadavere fu ritrovato nel sottotetto della chiesa della Santissima il 17 marzo del 2010 replica all’arcivescovo Salvatore Ligorio. Che aveva detto che sulla morte di Elisa la Chiesa non aveva colpe: «Solo l’intervento del Santo Padre potrà aprire uno spiraglio di ragionevolezza per trovare una via d’uscita. Noi parleremo solo con i livelli più alti del Vaticano per chiudere questa storia. Non riconosciamo nessun ruolo alla Chiesa di Potenza». Per Gildo Claps non si tratta di una questione di soldi: «Se hanno timore che nel momento in cui dovessero ammettere le loro responsabilità possano essere chiamati a risarcire, noi non avanzeremo nessuna pretesa economica». Ma con la Curia e Ligorio è «impossibile ricucire». Perché hanno combinato un pasticcio con le loro dichiarazioni dopo il ritrovamento del corpo di Elisa. Continuano a costruire muri e fanno un’opera di rimozione sistematica della verità». Mentre sull’annuncio della pubblicazione di un dossier riguardo la storia, la risposta è che «lo aspetto con ansia. Magari lo tirassero fuori. Continuano a difendere don Mimì Sabia: hanno anche affisso una targa dentro la Trinità mentre per Elisa non c’è un ricordo».


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