Potenza, riaperta la Chiesa della Trinità dove fu trovato il corpo di Elisa Claps

La ragazza scomparve nel 1993. L’edificio sacro era chiuso dal 2010, anno del ritrovamento

Hanno riaperto circa mezz’ora fa, a Potenza, la chiesa della Santissima Trinità nel cui sottotetto, il 17 marzo 2010, fu trovato il cadavere di Elisa Claps, la ragazza potentina scomparsa e uccisa il 12 settembre 1993. La notizia è stata confermata all’Ansa da fonti della curia arcivescovile potentina. Da tempo era stato avviato il progetto di riapertura del sito, che si affaccia su via Pretoria, la strada principale della città, provocando anche polemiche da parte della famiglia Claps, contraria a tale scelta. «Un affronto alla decenza consentire a quell’edificio di culto il ritorno alle ordinarie funzioni religiose», spiegarono al tempo i parenti della ragazza citati dal Corriere. «Qui si vuole dimenticare senza aver fatto memoria ed esperienza di quello che è successo», ha aggiunto l’ex consulente della famiglia Claps nelle indagini, Marco Gallo, mediatore nei rapporti con la Chiesa. Ci sarebbero stati due gli incontri della famiglia con il vescovo di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio, senza però arrivare a nulla di fatto. Quello che ha fatto indignare è che «proprio da parte della Chiesa non sono giunte parole di scuse ufficiali». Qualche settimana fa Papa Francesco ha inviato due lettere: una indirizzata all’Arcivescovo di Potenza monsignor Salvatore Ligorio l’altra alla mamma di Elisa, Filomena Iemma.


Le lettere di Papa Francesco

Il Papa ha ringraziato monsignor Ligorio «per quanto mi ha confidato circa la tragica vicenda della giovane Elisa Claps, che ha segnato con una ferita indelebile la storia della città. Al riguardo, la Comunità diocesana è chiamata a offrire la sua vicinanza ai familiari della ragazza, offrendo loro una presenza tenera e discreta, un ascolto amorevole e un dialogo attento, cosicché il comune impegno nel sostenere la prova e la preghiera fiduciosa possano favorire cammini di riconciliazione e di guarigione». Alla signora Filomena, che già il Pontefice aveva sentito telefonicamente nel gennaio del 2014, ha scritto di ripensare «alle parole che ci siamo detti e porto nel cuore la sua voce, il suo dolore e i suoi “perché”, insieme alla forza d’animo di donna e di madre che la distingue, alla tempra retta e coraggiosa che la fa andare avanti ogni giorno». La famiglia ha ringraziato Papa Francesco attraverso le parole del fratello di Elisa, Gildo Claps. Gildo ha però sottolineato che non possono esser favorevoli alla riapertura del luogo di culto. «Se pensiamo alla sua profonda fede – spiega il fratello – e al fatto che proprio nella casa di Dio ha trovato la morte, non possiamo essere favorevoli alla riapertura della chiesa. Non tanto perché è lì che è stata uccisa, quanto per il fatto che il suo corpo è stato artatamente occultato e successivamente fatto ritrovare in circostanze e tempi ancora non chiariti e che difficilmente possano escludere il ruolo più o meno attivo di esponenti dell’ambiente ecclesiastico».


Leggi anche: