L’esercito israeliano occupa il Parlamento di Gaza: «Terroristi scappano a Sud». La minaccia di Hamas: «Se sconfitti, interverrà Hezbollah»

Secondo il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, i civili palestinesi starebbero saccheggiando le basi ormai abbandonate del gruppo terrorista: «Non hanno più fiducia nel governo»

L’esercito israeliano ha fatto irruzione nell’aula del Parlamento di Gaza city e ne ha preso il controllo. Sui social sono diventate virali le foto dei soldati della Brigata Golani in posa con le bandiere israeliane assiepati dietro al banco della presidenza. Secondo il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, dopo gli ultimi sviluppi del conflitto «Hamas ha perso il controllo di Gaza, non ha il potere di fermare l’esercito». Gallant ha aggiunto che «i terroristi stanno fuggendo al Sud e i civili stanno saccheggiando le loro basi. Non hanno più fiducia nel governo». Intanto da Hamas è arrivata una nuova minaccia su un possibile coinvolgimento di Hezbollah nel conflitto. Secondo la Nbc che cita un membro del gruppo terrorista palestinese, Ahmed Abdul Hadi, i libanesi di Hezbollah interverranno pienamente nella guerra con Israele nel caso in cui Hamas dovesse essere completamente sconfitta a Gaza. «Ora non è il momento – ha spiegato il membro di Hamas – La linea rossa per Hezbollah è la totale distribuzione della resistenza a Gaza».


L’avvertimento di Netanyahu

«Chi pensa che può estendere gli attacchi contro le nostre forze e i nostri civili gioca con il fuoco». A parlare è il premier Benjamin Netanyahu riferendosi alla situazione al confine nord di Israele ma senza nominare direttamente la milizia libanese Hezbollah. «Al fuoco – ha precisato – risponderemo con un fuoco ancora maggiore. Che non ci mettano alla prova. Finora abbiamo mostrato solo una minima parte delle nostre potenzialità». In merito a Gaza Netanyahu ha detto che «non ci sono pause qui. Non ci sono cose a metà qui. Non è una “operazione”, non è un “round”. Andiamo avanti fino alla vittoria totale». Medici senza frontiere si dicono «pronti a evacuare Shifa» ma ci sono grosse difficoltà. «Non c’è elettricità, non c’è acqua. Non abbiamo più cibo. Le persone moriranno in poche ore – spiega un chirurgo di Msf che lavora all’ospedale di Al Shifa – senza un impianto di ventilazione funzionante. Di fronte all’ingresso principale ci sono molti cadaveri, anche pazienti feriti, ma non possiamo farli entrare in ospedale. Noi medici dell’ospedale siamo pronti a lasciare l’ospedale solo se i pazienti saranno evacuati per primi: non vogliamo lasciare i nostri pazienti. Ci sono 600 persone ricoverate, 37 sono bambini, qualcuno deve essere curato in terapia intensiva, non possiamo lasciarli soli». Thomas White, il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia ha dichiarato: «L’assenza di carburante significa assenza di pompaggio delle acque reflue e di rimozione dei rifiuti. Questa è una grave minaccia per la salute pubblica. Le epidemie diventeranno una realtà».


La pausa umanitaria di oggi

C’è stata una pausa umanitaria di quattro ore a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. L’annuncio, fatto da Israele è stato uno stop dei combattimenti dalle ore 10 alle 14 locali. Sarebbe la prima volta di una pausa umanitaria nel settore a sud del Wadi Gaza. Secondo quanto riporta la radio pubblica israeliana Kan, il valico di Rafah di transito verso l’Egitto è stato aperto per consentire l’uscita di circa 500 persone con doppio passaporto. Oggi è previsto l’ingresso di 85 camion di aiuti umanitari, mentre il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh ha chiesto all’Onu e all’Unione europea di «paracadutare gli aiuti» nella Striscia di Gaza. Secondo quanto dichiara Hamas nell’ospedale al Shifa sono finora morti «27 pazienti adulti» che erano ricoverati in terapia intensiva e «7 neonati prematuri» tenuti nelle incubatrici. Informazioni che non possono essere verificate.

Tajani e il documento italo-franco-tedesco sul conflitto in corso: «Disposti a curare i bimbi palestinesi in Italia»

il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani a Bruxelles ha anticipato il contenuto del documento italo-franco-tedesco sul conflitto. «L’Italia è in prima fila per l’aiuto alla popolazione civile di Gaza e siamo disposti a curare in italia i bambini palestinesi feriti: al centro del dibattito oggi c’è stato il documento italo-franco-tedesco che ha come obiettivo quello di isolare Hamas, impedirgli di nuocere, ridurre i suoi finanziamenti ed evitare che ci sia un’impennata di antisemitismo in Europa e nel mondo», ha dichiarato.

Idf: due soldati uccisi

L’esercito di Israele ha annunciato che altri due soldati sono morti durante l’operazione a Gaza. Il totale ammonta ora a 44 militari uccisi. L’Idf ha anche fatto sapere di aver trovato armi e strutture in moschee, scuole e università. I soldati della 401/a Brigata hanno rinvenuto una struttura di Hamas nell’università Al-Quds e un deposito di esplosivi nella moschea di Abu Bakr. In casa di un operativo della Jihad islamica a Beit Hanoun è stato invece scoperto un deposito di armi. Alcune di queste erano nella stanza da letto di un bambino. A Beit Hanoun sono stati trovati l’entrata di un tunnel, materiali di intelligence e armi. Intanto un attacco dal Libano meridionale ha provocato feriti in alta Galilea.

L’Iran

Nella zona un razzo anticarro e colpi di mortaio hanno ferito alcuni israeliani. Altri sono morti nel villaggio di Margaliot. Intanto l’Iran ha fatto sapere che «gli americani non minacciano l’Iran…mandano messaggi all’Iran tre volte in una sola notte e il testo di questa corrispondenza contiene richieste e suppliche», ha affermato il comandante delle forze aerospaziali delle Guardie della Rivoluzione iraniana, Amir Ali Hajizadeh. «La nostra potenza ha raggiunto i massimi livelli e siamo preparati per qualsiasi eventualità», ha detto ai giornalisti. L’Iran ritiene che la formazione di un unico Stato di Palestina, «dal fiume al mare», sia l’unica soluzione della questione palestinese. Israele ha vietato le trasmissioni del canale libanese Al Mayadeen sul suo territorio.

Il bimbo ostaggio

C’è anche un bambino di nazionalità americana e dell’età di tre anni tra gli ostaggi presi da Hamas il 7 ottobre. I suoi genitori sono stati uccisi negli attacchi del 7 ottobre. Lo ha annunciato la Casa Bianca in una nota, senza fornire altri dettagli sul bambino rapito dai terroristi. Joe Biden lo ha detto durante il suo colloquio con l’emiro del Qatar Tamim Bin Hamad Al-Thani. I due hanno convenuto su uno sforzo «urgente» per la liberazione degli ostaggi. Il presidente ha ringraziato l’emiro per il ruolo svolto dal suo paese nelle trattative per il Medio Oriente. Mentre non ha voluto fare il nome del bambino in ostaggio. Si ritiene che siano 239 le persone attualmente detenute da Hamas nella Striscia di Gaza. L’organizzazione non ha ancora prodotto un elenco degli ostaggi.

Il cessate-il-fuoco

Secondo gli Stati Uniti nove cittadini americani e un residente «titolare di una green card» sono ancora dispersi dopo gli attacchi. Il presidente Biden «ha espresso il suo apprezzamento al Qatar e a Tamim personalmente per gli sforzi per garantire il rilascio degli ostaggi di Hamas e ha condannato inequivocabilmente il sequestro di persone, tra cui molti bambini, uno dei quali è un americano di tre anni i cui genitori sono stati uccisi dai terroristi negli attacchi del 7 ottobre». Fino a ieri Hamas ne aveva rilasciati quattro. Tra questi due cittadine americane, madre e figlia: Judith e Natalie Raanan. Dopo la loro uscita da Gaza Biden aveva fatto sapere che il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu aveva accettato una breve pausa nel conflitto per farle andare via. Netanyahu aveva insistito in precedenza sul no al cessate-il-fuoco senza il rilascio degli ostaggi.

L’esodo dall’ospedale

Secondo il Daily Beast tra i cittadini americani ci sono Sagui Dekel-Chen (35 anni), Itay Chen (19), Edan Alexander (19), Omer Neutra (21), Hersh Goldberg-Polin (23), Keith Siegel (62), e Chen Goldshtein Almog, una madre di 48 anni che si ritiene sia stata rapita insieme a tre dei suoi quattro figli: Agam, 17, Gal, 11 e Tal, 9. Biden ha anche affermato di credere in una futura soluzione a due Stati. In cui «israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco con uguali misure di stabilità e dignità». Intanto proprio Netanyahu ha parlato in un’intervista alla Nbc della possibilità di un accordo con Hamas: «Meno ne discutiamo, più è possibile che si concretizzi», ha detto. Migliaia di palestinesi sperano di poter lasciare l’ospedale al-Shifa, senza acqua e senza elettricità da giorni e assediato dall’esercito di Israele. I combattimenti sono ora concentrati nel cuore di Gaza City, a nord.

I cinque militari morti

In particolare intorno agli ospedali, che secondo l’esercitano ospitano infrastrutture strategiche per Hamas, che usa la popolazione come “scudi umani”. I cinque militari morti in un incidente aereo nel Mar Mediterraneo invece si trovavano a bordo di un elicottero ed erano impegnati in operazioni di rifornimento. Il velivolo è precipitato al largo della costa sud-orientale di Cipro. Lo fa sapere il Washington Post, che aggiunge anche che «due funzionari statunitensi, parlando a condizione di anonimato a causa della delicatezza della questione, hanno affermato che le truppe si trovavano nella regione come parte del più ampio piano di emergenza del Pentagono per la guerra, che include la preparazione per potenziali evacuazioni da Israele e Libano». Attualmente le cause dell’accaduto sono oggetto di indagine. Ma si sarebbe trattato di un incidente: «Non ci sono indicazioni di attività ostile».

(in copertina palestinesi sfollati preparano il pane vicino alle macerie di un edificio distrutto, utilizzando legna da ardere a causa della carenza di gas, nel campo profughi di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, 13 novembre 2023. Foto EPA/HAITHAM IMAD)

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