Travaglio contro il manifesto dei docenti anti-Israele: «4 mila prof, e nessuno di storia? Siete per il diritto a targhe alterne»

Il direttore del Fatto: nell’appello ci sono molti “refusi”…

Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio contro i 4 mila docenti universitari che hanno chiesto «l’interruzione immediata delle collaborazioni con istituzioni universitarie e di ricerca israeliane». Nel suo editoriale di oggi Travaglio segnala prima di tutto che non si ricordano appelli simili nei confronti degli atenei di Iran, Siria, Arabia, Qatar. Poi attacca: «Ognuno è libero di pensarla come vuole. Purché rispetti i fatti. Invece i prof invitano a “considerare e comprendere le determinanti e antecedenti a questa violenza” (il massacro di Hamas del 7 ottobre, ndr), da ricercarsi nella illegale occupazione che Israele impone alla popolazione palestinese da oltre 75 anni, attraverso una forma di segregazione razziale ed etnica”. E qui ci dev’essere almeno un refuso: nel 1948 Israele nacque in base alla risoluzione Onu 181 che spartiva l’ex Mandato britannico in uno Stato ebraico e uno palestinese».


L’appello

Travaglio ricorda che a violare la risoluzione furono gli Stati arabi attaccando militarmente Israele.
E ricorda che nel 1993, quando anche Olp e Giordania firmarono la pace, «partì il percorso di Oslo sulla Cisgiordania, stroncato dall’assassinio di Rabin, dai no di Arafat a Barak e di Abu Mazen a Olmert, dall’ictus di Sharon e dagli opposti estremismi di Hamas e Netanyahu». E si chiede: «Possibile che fra i 4 mila prof non ce ne sia uno di Storia che corregga “oltre 75 anni”in 38 per Gaza e 56 per la Cisgiordania? Ma ne basterebbe uno di Logica: se Gaza è occupata da sempre, perché Onu, Usa e Ue chiedono a Netanyahu di “non rioccuparla”? E se la risoluzione Onu 181 che legittima Israele non vale, come si può intimare a uno Stato abusivo di rispettare le altre risoluzioni Onu? O il diritto internazionale funziona a targhe alterne?».


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