Roma, occupata la facoltà di Scienze politiche della Sapienza: «Ritirate la mozione pro Israele»

Le richieste degli universitari: «Stop agli accordi con Israele e l’industria militare, stop all’invio di armi e soldi all’istruzione e alla casa, non alla guerra», si legge sui social

È stata occupata la facoltà di Scienze politiche dell’Università La Sapienza di Roma. Lo hanno annunciato sui social gli studenti di Cambiare Rotta. «Dopo le occupazioni Padova, Venezia e Napoli, anche Roma si schiera per la Palestina Libera», scrivono su Instagram gli universitari, che hanno esposto all’ingresso dell’ateneo uno striscione con «Scipol occupata» e le bandiere della Palestina. «Dopo una partecipata assemblea – si legge nel post -, accesa dalla rabbia per le settimane di massacro del popolo palestinese, martoriato da 75 anni da parte di Israele che oggi accelera la sua politica di genocidio, gli studenti si sono ripresi le aule». Per gli studenti, da una parte «la rettrice continua a schierarsi dalla parte di Israele e a tenere in vigore numerosi accordi con l’industria degli armamenti», dall’altra «l’attuale classe politica, da destra a sinistra, continua a privarci dei nostri diritti mentre si sporca le mani del sangue palestinese». A tutto questo, si affiancano le loro rivendicazioni: «Stop agli accordi della Sapienza con Israele e l’industria militare, stop all’invio di armi e taglio delle spese militari e soldi all’istruzione e alla casa, non alla guerra». E poi ancora: «Vogliamo che la mozione votata all’unanimità dal Senato Accademico del 10 ottobre sia revocata. Vogliamo che la Sapienza smetta di sostenere il regime di Apartheid israeliano in Palestina, che tronchi immediatamente gli accordi con il criminale governo israeliano e con tutte le istituzioni che sorgono sui territori palestinesi occupati: la riunione di Senato Accademico prevista per domani 9 novembre deve in carico le richieste degli studenti, rompendo finalmente questa atroce complicità», concludono gli studenti.


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