Carne sintetica, la scienziata Elena Cattaneo e la legge nata da un volantino di Coldiretti

La senatrice a vita: la nostra è una democrazia eterodiretta?

La senatrice a vita Elena Cattaneo contro la legge sulla carne «sintetica» (che in realtà è «coltivata»). Mentre fuori da Montecitorio è rissa tra il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova ed Ettore Prandini della Coldiretti, la scienziata confuta le affermazioni del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e spiega che si tratta di una legge «nata da un volantino». Ovvero proprio quello della Coldiretti, già bollato come disinformazione all’epoca da Facebook. Un volantino diffuso da un gruppo d’interesse e «senza fondamento scientifico», spiega Cattaneo oggi su La Stampa. Che fa pensare che il nostro sia un paese con una «democrazia eterodiretta».


I bioreattori

Il volantino, spiega Cattaneo, è a due colonne che servono a separare il “buono” dal “cattivo”. Da un lato ci sono le immagini di contadini felici, animali al pascolo e salumi. Dall’altro, in viola su sfondo nero, teschi e tibie e pittogrammi di rischio radioattività. Insieme a personaggi con maschere antigas che maneggiano provette per versarli nei «bioreattori», che altro non sono che contenitori in cui fermentano lo yogurt, il vino o la birra. In sostanza, spiega Cattaneo, «tremila Comuni, venti Consigli regionali e – si dice – due milioni di italiani, rispondendo a un richiamo puramente emotivo che nulla ha a che fare con la razionalità, hanno sottoscritto un manifesto ideologico e terroristico basato su affermazioni fattualmente infondate, dove scienziati e ricercatori sono rappresentati come loschi e oscuri avvelenatori».


Lollobrigida e Schillaci

Cattaneo dice che questa è la base su cui il ministro Lollobrigida e il suo collega alla sanità Orazio Schillaci «hanno ritenuto di dover presentare un disegno di legge che, tra le premesse in cui si postula la pericolosità della carne coltivata, cita studi del 2019 che però si riferiscono al consumo di salumi e carni lavorate ottenuti dalla macellazione di tradizionalissimi animali allevati, non certo usciti da un “bioreattore”». Mentre il maggior partito d’opposizione (ovvero il Pd) annuncia l’astensione perché anche molti suoi esponenti hanno aderito al “volantino”. E così arriva il divieto, promosso «da un gruppo d’interesse» che manipola la realtà. Ma davvero questa è democrazia?

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