La telecamera in manutenzione, l’alert, le ricerche: come è stato ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin – Il video

Le operazioni si sono concentrate nell’area intorno al lago di Barcis, lungo il tragitto che avrebbe percorso Filippo Turetta a bordo della Fiat Grande Punto

A una settimana di distanza dalla scomparsa di Giulia Cecchettin e dell’ex fidanzato Filippo Turetta, di cui non si hanno notizie da sabato 11 novembre, le squadre impegnate nelle ricerche hanno individuato un corpo nei pressi del lago di Barcis, in Valcellina, in provincia di Pordenone. L’individuazione è arrivata poco prima di mezzogiorno e con il passare dei minuti, poi delle ore, sono aumentate le certezze circa l’identità del corpo. Si tratterebbe proprio della studentessa 22enne, che nell’ultimo filmato acquisito dagli investigatori viene ripresa mentre Turetta la aggredisce e la carica di forza in macchina. Sulla Fiat Grande Punto si sono concentrate le attenzioni delle forze dell’ordine, che hanno tentato di ricostruire il tragitto percorso dal giovane in fuga. La sua auto è stata registrata in Austria, a Lienz, nel Tirolo orientale, grazie al targa system. Ma la svolta nelle indagini, che ha permesso di restringere le zone di ricerca, è arrivata da un alert di una telecamera di sorveglianza, che fino a quel momento non aveva dato alcuna indicazione perché in manutenzione.


L’alert della telecamera

Ipotizzando quindi il tragitto intrapreso da Filippo Turetta, le ricerche di vigili del fuoco, carabinieri e volontari della protezione civile – con un elicottero, squadre di cinofili e sommozzatori – si sono sviluppate in questi giorni lungo l’asse tra Veneto e Friuli, che va da Dolo e quindi dal fiume Brenta al lago di Barcis. Giovedì mattina, una delle telecamere all’entrata dell’area turistica di Piancavallo, che registra il transito automobilistico, è stata riaccesa dopo un periodo di inattività per manutenzione. Nonostante fosse scollegata, il software della videocamera ha continuato ad acquisire immagini, senza però inviarli alla centrale operativa. Al momento del riavvio è stato segnalato il passaggio dell’auto di Turetta, in una zona isolata e distante dalle vie principali. Gli investigatori hanno quindi incrociato i dati con il rilevamento successivo della Fiata Grande Punto, alla diga del Vajont, registrando una deviazione anomala che ha attirato la loro attenzione. E hanno intensificato le perlustrazioni nei 12 chilometri di strada tra Piancavallo e il lago, fino al ritrovamento del corpo.


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