Latina, il senatore di Forza Italia Fazzone indagato per corruzione impropria

Sotto la lente un corso di agricoltura in un istituto superiore paritario

C’è un’indagine a Latina nei confronti del senatore di Forza Italia Claudio Fazzone. Il presidente della Commissione Ambiente a Palazzo Madama e coordinatore regionale del partito deve fronteggiare l’ipotesi di reato di corruzione impropria. Funzionario dell’ex SISDe in aspettativa, Fazzone aveva fronteggiato un processo per abuso d’ufficio per alcune assunzioni alla Asl di Latina, finito con l’assoluzione. Oggi è sotto inchiesta con il dirigente regionale Massimo Luciano, un poliziotto, un albergatore e un assessore del comune di Fondi. Oltre al responsabile di una scuola paritaria della Piana. Agli atti ci sono anche alcune intercettazioni telefoniche. Per la difesa non c’è «nulla di illecito» nel comportamento del senatore.


L’inchiesta

Il procuratore capo di Latina Giuseppe De Falco e la pubblica ministera Valentina Giammaria contestano a Fazzone di aver contattato il dirigente Luciano durante il periodo del Coronavirus per far ottenere una proroga di un corso per l’agricoltura all’Istituto San Francesco e Istituti Scolastici Paritari – I.S.A.S. “Alberto Soccodato”. La scuola, racconta l’edizione romana di Repubblica, si trova in via dei Colonna a Fondi ed è collegata all’università Unicusano. In cambio si sarebbe interessato alla sistemazione della figlia del dirigente. Nelle indagini c’è anche una pratica urbanistica sospetta, ma in questo caso il senatore non c’entra nulla. Con un poliziotto e un albergatore invece Fazzone ha parlato della pavimentazione di casa sua da rifare. La procura ha chiesto una proroga delle indagini al Gip. Mario La Rosa dovrà anche decidere sulla richiesta di utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche che riguardano il senatore.


Fazzone

La difesa di Fazzone con il quotidiano parte dal respingimento di qualsiasi accusa: «Non ho commesso alcun reato. «Durante il periodo Covid, il responsabile della scuola, un amico e una bravissima persona, aveva difficoltà a contattare la Regione e temeva di perdere il finanziamento per far prorogare un corso. Parliamo di una proroga possibile e legittima da richiedere. Mi sono soltanto interessato per tale richiesta, che ritengo sia una cosa che si può fare e che un politico deve fare», spiega. Per il posto di lavoro alla figlia del dirigente, invece, «lui mi ha detto che la figlia non riusciva a trovare un’occupazione degnamente retribuita. Gli ho risposto che chi ha una laurea non ha nulla da temere. E di rispondere ai bandi delle aziende pubbliche e private. Nulla di particolare o di illecito», conclude.

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