La Grande Punto a secco e la violazione del codice stradale tedesco: così Filippo Turetta è stato arrestato in Germania

Un errore ha portato l’omicida di Giulia Cecchettin nelle braccia della polizia tedesca. Ma è mistero sulla direzione

Era a bordo della Grande Punto nera targata FA015Ye. Lungo la corsia d’emergenza dell’autostrada A9 a Bad Durrenberg, a pochi chilometri da Lipsia. Filippo Turetta ne ha percorsi un migliaio dopo aver ucciso Giulia Cecchettin e averla lasciata in un canalone vicino al lago di Barcis. Quando è stato arrestato non ha opposto resistenza. Anche perché l’auto non poteva ripartire: aveva finito sia il metano che la benzina. E probabilmente pure i soldi che aveva con sé, indispensabili per non farsi tracciare utilizzando i pagamenti elettronici. «Si è avvicinato agli agenti e si è lasciato arrestare», fa sapere la polizia tedesca. Ieri pomeriggio è stato portato nel tribunale di Halle, dove l’arresto è stato convalidato. Ora cominceranno le pratiche dell’estradizione. Secondo il ministro Tajani sarà entro 48 ore in Italia.


La fuga

Ma la fuga di Turetta era cominciata una settimana fa. I dispositivi targa-system l’avevano immortalato prima tra Venezia e Treviso, poi a Pordenone e Belluno, infine tra il Tirolo e la Carinzia. L’impossibilità di usare il sistema in Alto Adige per ragioni di privacy ha creato un buco nelle indagini. Ma il passaggio a Lienz in Austria aveva fatto capire che la fuga del giovane sarebbe proseguita all’estero. Un’altra segnalazione proveniva da Villach, ma quelle risalivano a mercoledì scorso. Ancora non è chiaro da dove sia passato per arrivare in Germania. Di certo la polizia del Sachsen-Anhalt che l’ha fermato ha sfruttato i segnali di altri automobilisti. Che avevano incrociato l’auto ferma nella corsia d’emergenza ma senza il triangolo acceso e con le luci disattivate. Per questo hanno dato l’allarme. Si tratta di una violazione del codice della strada tedesco.


L’autostrada

Finché non è stata fermata per il controllo l’automobile stava percorrendo l’autostrada in direzione Sud e non verso Nord. Per questo la polizia ha sequestrato le immagini delle telecamere per cercare di capire dove stesse andando Turetta. Che ha evitato tutte le strade a pagamento italiane durante la sua fuga, allungando il suo percorso a 1000 chilometri. Ma non ha fatto la stessa cosa in Germania. E ha preso la Bundesautobahn9. Poi, tra la ferrovia di Lipsia e la Rippachtal la fine della benzina. Giusto una settimana dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin. La patente ha confermato agli agenti tedeschi la sua identità. Il sospetto derivato dalla posizione della vettura in autostrada è che Turetta sia andato da qualche parte in Germania e adesso stesse tornando indietro.

Il via libera

Per il via libera all’estradizione potrebbero invece essere necessari 10 giorni. Ma si pensa di fare prima perché la difesa non sembra volersi opporre. Un team della polizia giudiziaria andrà a prenderlo in Germania e lo porterà in Italia. E per metterlo a disposizione dell’autorità giudiziaria, che valuta se contestargli la premeditazione. L’autopsia sul corpo di Cecchettin cercherà di chiarire definitivamente la dinamica dell’omicidio. E di capire dove sia stata accoltellata la ragazza prima di finire nel lago.

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