Olanda, l’estrema destra di Wilders è primo partito: «Ora nessuno può ignorarci, governeremo»

Al secondo posto si piazza la coalizione progressista dell’ex vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans

Seggi chiusi in Olanda, dove oggi – mercoledì 22 novembre – si è votato per eleggere il successore di Mark Rutte, al potere da 13 anni. Il primo exit poll dell’agenzia Ipsos dà in netto vantaggio il partito di estrema destra guidato da Geert Wilders, che otterrebbe 35 seggi su 150: «Il Pvv non può più essere ignorato. Governeremo», ha esultato. Al secondo posto c’è l’alleanza tra verdi e laburisti guidata dall’ex vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans con 25 seggi. Seguono gli altri due principali candidati: la liberale Dilan Yeşilgöz-Zegerius (24 seggi) e il centrista Pieter Omtzigt (20 seggi). I risultati definitivi sono attesi in serata e potrebbero essere diversi da quelli diffusi finora. A rendere particolarmente imprevedibili queste elezioni contribuisce il fatto che tutti e quattro i principali partiti si aggirano intorno al 20% dei consensi. Ed è anche per questo che il processo di formazione del nuovo governo potrebbe richiedere diversi mesi, con i principali leader che già hanno iniziato a consultarsi per sondare possibili alleanze. Se la vittoria dell’ultradestra che si delinea dagli exit poll dovesse essere confermata, il processo di formazione del nuovo governo potrebbe essere ancora più arduo, dal momento che quasi tutti i partiti hanno promesso che non entreranno in una coalizione con Wilders.


Chi sono i candidati

Secondo i sondaggi, sono quattro i principali candidati. Il primo è Pieter Omtzigt, outsider cristiano-democratico e leader del partito centrista Nuovo contratto sociale (Nsc). È stato lui a far cadere il governo Rutte e a rompere con i Cristiano-democratici. Il motivo? La decisione dell’esecutivo di chiedere indietro sussidi a 20mila famiglie, accusandole di frode. In realtà, si trattò di un semplice errore di un algoritmo. E fu proprio Omtzigt a rivelarlo, causando un terremoto politico. Sostenitore di politiche centriste, il leader di Nsc è a favore di politiche di sinistra in economica e di destra sull’immigrazione. Il secondo principale candidato è Frans Timmermans, ex vicepresidente della Commissione europea e volto del Green Deal. L’ex braccio di destro di Ursula von der Leyen si ritrova ora alla guida di un’alleanza tra Verdi e Socialdemocratici (PvDA-GL). C’è poi Geert Wilders, leader xenofobo del partito di estrema destra Pvv. Dato per sfavorito fino a qualche settimana fa, negli ultimi giorni è improvvisamente risalito nei sondaggi. Infine, c’è Dilan Yeşilgöz-Zegerius, leader liberale e ministra della Giustizia uscente del governo Rutte. Di origine curde, il suo partito invoca politiche più rigorose e intransigenti sull’immigrazione. Se fosse eletta diventerebbe la prima donna a guidare l’Olanda.


Credits foto: EPA/Koen Van Weel | Geert Wilders, leader del Partito per la libertà

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