«Scusi, quale lavatrice mi consiglia?». «Nessuna, se la sua lavatrice è rotta la faccia aggiustare». «Quale polo mi sta meglio?». «Quella che ha già addosso!». Sta facendo discutere la campagna comunicativa lanciata nelle scorse settimane dal governo francese per disincentivare i consumatori d’Oltralpe dagli acquisti: non da tutti, certo, ma da quelli superflui e che provocano un inutile spreco di risorse per l’ambiente, oltre che per il portafoglio. Una serie di brevi video, realizzati per conto dell’Agenzia per la transizione ecologica del governo, che dagli smartphone alle piallatrici sottolineano tutte le possibilità per i consumatori di riparare o riutilizzare, piuttosto che sostituire. Protagonista delle clip, un ipotetico quanto ironico dévendeur, un devenditore anziché un venditore a disposizione per i consigli per i (non) acquisti di tutti i clienti. La campagna è stata inondata dalle critiche dei commercianti (e non solo), che l’hanno accusata di scoraggiare i consumi (appunto) in un momento già difficile per l’economia, e ne hanno chiesto pertanto la rimozione. Richiesta sin qui gentilmente respinta al mittente dai promotori. Chi è parso entusiasta dell’iniziativa, in Italia, sembra invece essere Beppe Grillo – memore forse dei suoi primi amori per la teoria della “decrescita felice”. Alla vigilia del Black Friday, il comico e fondatore del Movimento 5 Stelle ha dato risalto alla campagna, pubblicando alcuni dei video sul suo blog, sotto un post eloquente dal titolo «Non comprare! Gli spot del Ministero della Transizione Ecologica Francese».
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