«Sviluppare una società inclusiva, non discriminante e contro la violenza di genere»: il progetto Coop “Close The Gap” – Il video

in collaborazione con Coop

I temi sui quali Coop si impegna quotidianamente, in collaborazione con diverse realtà nazionali tra cui Differenza Donna, Change.org e Arcigay

Combattere le disparità di genere, contrastare il fenomeno della violenza maschile contro le donne, sviluppare una società inclusiva e non discriminante. Temi sui quali Coop si impegna quotidianamente attraverso la campagna Close the Gap, fatta di azioni e impegni concreti, in collaborazione con diverse realtà nazionali tra cui Differenza Donna, Change.org e Arcigay. «Vogliamo percorrere con maggiore decisione la strada a favore di una cultura della diversità e dell’inclusione, con l’idea di darci obiettivi non di facciata»: è il messaggio del sistema di cooperative italiane.


Una telefonata «che può salvare la vita»

«La violenza maschile contro le donne in Italia è ciò che impedisce anche a questo Paese di cambiare rotta non solo da un punto di vista culturale, ma anche dal punto di vista economico, dei diritti umani, della reale cittadinanza e della reale democrazia nel nostro Paese». A dirlo è Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna, un’organizzazione che sino al 1989 contrasta la violenza maschile contro le donne sia come prevenzione, come protezione, che come advocacy, scegliendo i centri anti-violenza come strumenti strategici. In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Ong e Coop hanno lanciato una campagna di informazione e sensibilizzazione all’interno del più ampio progetto Close the Gap. Da metà mese in circa mille punti vendita saranno presenti oltre 400mila confezioni di biscotti a marchio completamente bianche, con in evidenza solo un QR code che rimanda a un podcast composto da 7 storie di donne che hanno denunciato le violenze subite e intrapreso un percorso di liberazione dalla stessa grazie al supporto di Differenza Donna. 


Ma non solo: oltre alla campagna «Il silenzio parla», sulle etichette di centinaia di milioni di confezioni e sugli scontrini emessi dalle casse, verrà inoltre apposto il numero nazionale anti-violenza e stalking 1522 del dipartimento Pari Opportunità della presidenza del consiglio dei ministri. «Un numero – spiega Ercoli – che può salvare le vite», accessibile gratuitamente tramite canale telefonico e tramite chat dall’intero territorio nazionale, 24 ore su 24, tutti i giorni all’anno, in più lingue e che Differenza Donna gestisce con un gruppo di 30 fra operatrici, legali, mediatrici linguistico-culturali. «I progetti con Coop sono progetti che ci fanno ci fanno arrivare alle donne con un linguaggio e con storie vere svelate da quel silenzio di tabù millenario che è dovuto al patriarcato e che impedisce una narrazione veritiera di quella che è la violenza», conclude la presidente di Differenza Donna.

Dalla petizione all’azione

Dall’online, all’offline. È anche questa la logica di fondo della campagna promossa da Coop Close The Gap sull’inclusione di genere. Tra i tanti traguardi, il sostegno – da parte del sistema di cooperative – alla petizione promossa dal collettivo di giovani donne “Onde Rosa” su change.org, la più grande piattaforma al mondo per il cambiamento sociale. Stop Tampon Tax – il ciclo non è un lusso, che si poneva come obiettivo quello di abbassare l’Iva su tutti i prodotti igienico-sanitari femminili dal 22% al 5% (come i beni di prima necessità), ha raccolto 683mila firme. Nonostante la decisione del governo Meloni di alzare l’aliquota, la petizione è riuscita a creare un cambiamento sostanziale per il 2022 imponendosi nell’agenda dell’esecutivo che l’ha abbassata. A partire dal 2021 Coop ha deciso di inserire su tutti i prodotti igienico-sanitari del sistema di cooperative il link alla petizione.

«Questo ha creato un movimento di adesioni nei confronti di questa battaglia di giustizia economica e sociale», spiega Fiamma Goretti, responsabile comunicazione di change.org Italia. Non si tratta però dell’unica petizione: Coop ha inoltre aderito alla campagna online sull’estensione del congedo di paternità obbligatorio promossa dall’associazione «Movimenta». Il focus è il riequilibrio dei ruoli genitoriali, dove il gap da ridurre è duplice: c’è quello che penalizza gli uomini, negando il loro diritto a stare di più con i propri figli fin dalla loro nascita, e c’è quello delle donne per le quali la disuguaglianza a casa e in famiglia le vede occuparsi prevalentemente dei lavori domestici e del lavoro di cura con inevitabili effetti sulla loro crescita professionale e personale.

L’importanza delle parole al centro della riflessione

Un’ulteriore evoluzione della campagna Close The Gap – riduciamo le differenze è legata alla distribuzione di una shopper in cotone sulla quale il classico logo Coop abbandona il suo colore rosso, per assumere quelli dell’arcobaleno, simbolo delle lotte per i diritti Lgbtq+. Iniziativa, questa, che vuole marcare, senza lasciare dubbi, quale sia il posizionamento di Coop sul tema, ma vuole anche contribuire concretamente alle varie comunità presenti nei territori di riferimento delle varie cooperative. Dal 2013 a oggi sono 1563 le vittime di omobitransfobia in Italia, di cui il 3% suicidi, una stima probabilmente al ribasso.

A questa fotografia preoccupante Coop, insieme ad Arcigay, risponde in modo costruttivo, ripercorrendo la storia del movimento queer con una timeline e un glossario, distribuito a tutti coloro che fanno gli acquisti nei propri punti vendita, per approcciare il mondo Lgbtqia+ con consapevolezza e mettere al centro un uso corretto del linguaggio. «L’utilizzo delle parole per costruire una società inclusiva e non discriminante è fondamentale. Spesso nel nostro linguaggio sono inseriti degli elementi che spingono a non considerare delle persone, non considerare delle differenze o delle diversità che invece hanno bisogno di essere considerate», sottolinea Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, la principale associazione Lgbtqia+ d’Italia per il contrasto alle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

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