Meloni ai sindacati: «Niente taglio delle pensioni per i dipendenti pubblici che raggiungono i requisiti nel 2023»

Per i medici l’idea di ridurre ulteriormente la penalizzazione: «Taglio minore avvicinandosi all’età della pensione di vecchiaia». Ma Landini: «Non è cambiato nulla»

L’obiettivo del governo è limitare il taglio delle pensioni, per medici ma non solo. Giorgia Meloni ne ha parlato oggi ai sindacati nel corso dell’atteso incontro dedicato alla manovra, che i confederali hanno comunque definito insoddisfacente: «Pensioni di vecchiaia senza penalizzazioni saranno estese a tutti, non limitandosi al solo comparto sanitario. Per medici, infermieri e altri professionisti del settore, stiamo valutando un ulteriore meccanismo di tutela, finalizzato a ridurre la penalizzazione avvicinandosi all’età della pensione di vecchiaia», ha dichiarato la premier. Meloni ha assicurato che il governo sta lavorando per «risolvere e correggere» la misura di taglio attuale, apportando modifiche «nel migliore dei modi». Il primo step sarà, in particolare, garantire «l’assenza di penalizzazioni per coloro che optano per il pensionamento di vecchiaia e garantendo che chi raggiunge i requisiti entro il 31 dicembre 2023 non subisca penalizzazioni».


Il cuneo fiscale

Dopo la conferma di quest’anno, l’obiettivo del governo è anche confermare il taglio del cuneo fiscale. Un traguardo, ammette la premier, non proprio dietro l’angolo: «Sarebbe auspicabile integrare strutturalmente il taglio del cuneo fiscale, ma ciò si rivela complesso in questo specifico contesto, considerando che al momento non disponiamo ancora delle regole con cui opereremo nei prossimi anni». «Ritengo sia possibile riconoscere gli sforzi del governo nel perseguire un nuovo Patto di stabilità e di crescita, orientato maggiormente verso la crescita piuttosto che la stabilità», ha aggiunto. Nonostante il clima disteso, soprattutto rispetto ai recenti scontri sulla precettazione, il segretario della Cgil Maurizio Landini ha bollato l’incontro come poco produttivo: «Conferma tutte le ragioni dello sciopero perché al di là dell’ascolto, al momento il governo non ha cambiato nulla della manovra». E sull’articolo 33, che riguarda le pensioni dei medici «si è limitato a dire che stanno ragionando. Continua a essere una manovra sbagliata».

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