Expo 2030, l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno: «Dispiaciuto per l’umiliazione di Roma. Qualcuno dovrà pagare per questo»

Lo sfogo: «Arrivata ultima con pochissimi voti. E per due volte abbiamo volontariamente e incomprensibilmente rinunciato alle Olimpiadi»

Amareggiato, dispiaciuto ma anche arrabbiato. Così l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, commenta la mancata vittoria di Roma per l’esposizione universale 2030. «Sono profondamente dispiaciuto per la nostra città – commenta il segretario nazionale del Movimento Indipendenza – che non meritava questa umiliazione. Non solo non ci siamo aggiudicati Expo 2030, ma Roma è arrivata ultima con pochissimi voti, solo 17 su 165. Come è stata possibile questa umiliazione per una città così famosa e ammirata nel mondo? Chi ha sbagliato, nel progetto della sede o nella promozione della candidatura? Oppure si è stati velleitari nel lanciare e mantenere fino in fondo la candidatura di Roma?». «Tutto questo non può passare senza conseguenze, continuando a tenere il Campidoglio in quel limbo per il quale – grazie alla protezione di sinistra dei grandi giornali – il Sindaco e l’Amministrazione non sono mai colpevoli di niente. Anche il Governo deve spiegare come è stato possibile che la nostra Capitale nazionale sia stata lasciata andare verso questa catastrofe senza nessuna precauzione e cautela. Che bisogno c’era di affrontare questa avventura quando fatichiamo anche a prepararci al Giubileo del 2025», ha dichiarato. «Rimane l’amarezza – conclude – e il paradosso negativo di essere andati a perdere per l’Expo, quando per due volte abbiamo volontariamente e incomprensibilmente rinunciato a portare la candidatura di Roma alle Olimpiadi, la candidatura 2020 per colpa di Monti e la candidatura 2024 per colpa della Raggi».


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