Elena Cecchettin, l’addio alla sorella: «Ti vedo tra le stelle che mangi un gelato con la mamma»

Poche, accorate parole, espresse durante il momento di preghiera nella chiesa di Saonara, dove è in corso una cerimonia più intima

«Guardo il cielo e ti vedo in mezzo alle stelle, che fai a metà di un gelato con la mamma. Prima o poi ci rivedremo, lo prometto, ma fino a quel momento so che sarai con me, perché sei il mio angelo custode, perché in fin dei conti lo sei sempre stato». Così Elena Cecchettin ha voluto dare l’ultimo saluto a sua sorella Giulia. Poche, accorate parole, espresse durante il momento di preghiera nella chiesa di Saonara, paese d’origine della famiglia. Trattenendo a stento le lacrime, Elena ha aggiunto di voler «raccontare di una persona fantastica, sperando che lasci il segno, come ha fatto con me»: «Giulia era quella ragazza a cui non era difficile fare regali, perché qualsiasi cosa buffa la faceva andare in visibilio. Giulia collezionava scatole di latta solo per riempirle con altre scatole; Giulia non buttava via mai niente, neanche le cose rotte o rovinate. Giulia amava le passeggiate, ascoltare la musica, e le passeggiate ascoltando la musica. Giulia non amava decidere, neanche il gusto del gelato, e infatti faceva sempre a metà con la mamma; metà pizza a testa, se io prendo un gusto tu prendi l’altro e poi ce lo scambiamo. Giulia era buona, era la ragazza migliore che abbia mai conosciuto». Oggi, 5 dicembre, il funerale della 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta si è tenuto infatti nella Basilica di Santa Giustina a Padova. Ed è terminato con la lettura una lunga lettera di suo padre Gino, che oltre allo straziante dolore ha voluto esprimere un monito: «Io non so pregare, ma so sperare: ecco, voglio sperare insieme a te e alla mamma, ad Elena e Davide e insieme a voi qui presenti, che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite. E voglio sperare che un giorno possa germogliare e produrre il suo frutto di amore, di perdono e di pace. Addio Giulia, amore mio».


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