Paolo Crepet e le donne: «Una volta scappai da un’orgia a New York. Da giovane mi sentivo figo, non lo ero»

Lo psichiatra e la madre: lei non si intrometteva nelle mie scelte, oggi i genitori si inginocchiano davanti ai figli

Lo psichiatra Paolo Crepet parla oggi del suo rapporto con le donne in un’intervista con il Corriere della Sera. Crepet parte da sua madre: «Con lei c’era un patto: non si intrometteva nelle mie scelte e io mi tenevo alla larga dalle sue». Mentre oggi «i genitori si mettono in ginocchio davanti ai figli». Poi racconta di quando si è messo a ridere davanti a una situazione erotica: «Si stava formando un’orgia a New York. Sono scappato perché mi veniva da ridere». Poi racconta di un suo flirt che risale al 1976 con un’infermiera di Bonn che conobbe in un’isola greca: «Era l’isola di Ios, splendido posto delle Cicladi, dove c’è un bellissimo cimitero. Ci scambiammo lì il primo bacio». Da ragazzo, dice, «mi credevo figo. Molto più di quello che ero». Dunque le donne lo mollavano: «Non spesso, ma è successo».


“ça suffit”

Racconta che una fidanzata lo lasciò scrivendogli sullo specchio del bagno “ça suffit“. Dice che non è geloso: «Come purtroppo la cronaca ci riporta praticamente ogni giorno, la gelosia e il possesso possono essere all’origine di cose tremende. Per me la gelosia è un sentimento medioevale». Mentre quando è diventato padre ha provato «un forte senso di incredulità, oltre che, naturalmente, una grande gioia. Come le ho raccontato, la mia famiglia aveva un’impronta molto seria, molto rigorosa. E così io mi ritrovai a fare il padre, cioè a rivestire una figura che fino a quel momento avevo analizzato come psichiatra e come figlio, dunque da due prospettive molto distanti».


Lo stupore

Infine, racconta di quando una donna lo ha stupito: «In uno dei miei numerosi soggiorni all’estero per studio, conobbi una bellissima e intelligente ragazza olandese, una che mi ha sorpreso due volte. La prima quando la vidi esibirsi sul palco come graffiante cantante rock e la seconda quando mi portò a conoscere suo padre. In soggiorno vidi una moneta antica olandese, pensai fosse un collezionista. No, suo padre era il presidente della banca dei Paesi Bassi. Il punto è che lei abitava in una camera ammobiliata e facevamo fatica a riscaldarci. Fu una grande lezione genitoriale: ai figli non si deve dare sempre la pappa pronta, qualche volta bisogna permettere loro di conquistarsi il futuro».

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