Narges Mohammadi, inizia lo sciopero della fame lo stesso giorno in cui riceverà il Nobel per la Pace

Il premio verrà ritirato domani a Oslo dai figli. L’attivista iraniana, che si batte contro l’obbligo dell’hijab e la pena di morte, si trova attualmente in carcere nel suo paese

L’attivista iraniana Narges Mohammadi, attualmente detenuta nel suo paese, inizierà un nuovo sciopero della fame domani, giorno in cui riceverà il Premio Nobel per la pace a Oslo. A ritirare il premio i suoi figli, i gemelli Ali e Kian, di 17 anni. Lo ha comunicato alla stampa la sua famiglia. Mohammadi, che si batte in particolare contro l’obbligo dell’hijab e la pena di morte in Iran, inizierà uno sciopero della fame «in solidarietà con la minoranza religiosa bahai», hanno annunciato suo fratello e suo marito durante una conferenza stampa nella capitale norvegese alla vigilia della cerimonia del Nobel.


Il ricordo del marito di Narges Mohammadi

Il marito di Narges, l’attivista e scrittore Taghi Rahmani, 64 anni, non vede la moglie da undici anni. «Non la sentiamo al telefono da ventuno mesi», precisa in un’intervista al Corriere. «Se chiudo gli occhi penso al nostro matrimonio. Era il 1999. Una cerimonia semplice, con pochi amici. Io avevo appena passato 11 anni in prigione e dopo ne ho scontati altri quattro, averla accanto è stata la mia salvezza. Mi manca la sua voce calda, quando leggo i messaggi che manda ritrovo la Narges di cui mi sono innamorato: energia pura», racconta. «Kian – ha aggiunto l’uomo riferendosi ai loro figli – dice sempre che quando c’era mamma non c’era papà e viceversa. Abbiamo avuto una vita dura per colpa della dittatura. Rifarei tutto, l’unico dispiacere è per i gemelli. Narges si sente in colpa per loro. Una sua frase era “perdonatemi, non ho potuto farvi da madre”. Da piccoli non capivano, ora sono fieri di noi».


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