Caso Lollobrigida: il ministro Salvini non fu mai informato della fermata speciale del collega a Ciampino

Il Fatto Quotidiano torna sul caso spiegando il corto circuito tra i due dicasteri e come questo abbia influenzato la linea della Lega sullo scandalo

Il 21 novembre quando il ministro Lollobrigida fu fatto scendere a Ciampino, nella tratta Roma-Napoli il ministro Matteo Salvini, numero uno dei Trasporti e Infrastrutture, non fu informato della vicenda. Del corto circuito ne parla oggi il Fatto Quotidiano, testata che sollevò per prima il caso, spiegando che la mancata comunicazione tra vertici Trenitalia, Lollobrigida e Salvini è stato uno dei motivi per cui il ministro dei Trasporti ha rifiutato di rispondere della vicenda in Parlamento. Strano, perché, spiega il giornale diretto da Marco Travaglio, Salvini è responsabile delle Ferrovie, che fa capo al ministero dell’Economia e Trenitalia, controllata Fs. Per ora nella Lega Nord sono stati fatti mandare avanti sul caso il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo che parlò di «comportamento da evitare» e il vicepresidente del Senato Gianmarco Centinaio che ha precisato come «fortunatamente non tutti sono come il ministro». Ieri, manco a farlo apposta, Salvini ha polemizzato con alcuni sindaci che vorrebbero fermate dell’alta velocità nei loro comuni: «I progetti per l’alta velocità ferroviaria, le fermate, non sono figli di scelte politiche, ma tecniche e infrastrutturali che fanno gli ingegneri. L’alta velocità è alta se non fa troppe fermate, se ha un tracciato omogeneo. Questo vale in Calabria ma anche in Toscana. Secondo me occorre ragionare per sfoltire un po’ l’eccesso di presenza che a volte in caso di guasto o malfunzione crea ritardi a catena». Chi ha orecchie per intendere, intenda.


(foto Ansa Angelo Carconi)


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