Suor Monia Alfieri sulla retromarcia di Valditara: «Concia? Non mi preoccupava. Ora chi si è lamentato sia coerente»

«Il ministro? Ha gettato il cuore oltre l’ostacolo»

«Una sana indifferenza». Così Suor Monia Alfieri risponde a chi le chiede cosa prova di fronte alla scelta del ministro dell’Istruzione del Merito Giuseppe Valditara di non attivare l’incarico di garante al progetto Educare alle relazioni a lei e a Anna Paola Concia e Paola Zerman. Il ministro «ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo. Forse è stato un progetto affrettato, e le altre forze politiche della maggioranza non ne erano al corrente. Sono rimasta stranita», dice oggi a la Repubblica. Quanto all’oggetto della discordia di ogni polemica politica, ovvero il nome dell’attivista lgbtqia+ Concia, ribadisce: «Sono curiosa e credo nel confronto tra diversi, nel dialogo nelle differenze. Bisogna lanciare ponti. Rifuggo dall’omologazione e dal rischio del pensiero unico. Non mi preoccupava». Quanto alle forze politiche che hanno sollevato lo scontro con Valditara ci tiene a lanciargli un appello: «Siano coerenti e si spendano per garantire la libertà di scelta educativa alle famiglie. Mi aspetto coerenza. La scuola è una agenzia educativa. Ma la famiglia non deve avere condizionamenti economici per la piena libertà di scelta scolastica».


«La parola d’ordine è coerenza»

In un articolo a sua firma, suor Monia Alfieri oggi ha scritto anche su Il Giornale. «Si va avanti, sempre con la grande disponibilità a lavorare per il bene degli studenti e dei loro genitori. Anzi: tutta la vicenda ha radicato, se possibile, ancora di più in me la convinzione dell’assoluta necessità che anche in Italia i genitori possano scegliere la scuola che preferiscono per i loro figli», scrive. «Trovo che anche la tempistica sia particolarmente significativa: infatti siamo ormai giunti alle battute finali dell’approvazione della legge di bilancio. So benissimo quanto sia difficile far quadrare un bilancio», prosegue. Per quanto riguarda il governo Meloni, ci tiene a dire: «Mi auguro che il Governo, democraticamente eletto dai cittadini, agisca in modo coerente con il programma forte del quale si era presentato alle urne, un programma che, al capitolo scuola, prevedeva la garanzia del diritto alla libertà di scelta educativa; parimenti, mi auguro che sulla scuola libera anche le forze di opposizione agiscano in maniera responsabile, così come in tante occasioni hanno fatto, e coerente con tante dichiarazioni pronunciate in occasione di convegni e momenti di riflessione sulla scuola italiana». E conclude: «La parola d’ordine è sempre la stessa: coerenza».


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