Antisemitismo ad Harvard, i docenti difendono la rettrice Claudine Gay. Lei rimane al suo posto, ma i finanziatori rischiano di saltare – Il video

L’audizione della presidente del prestigioso ateneo ha creato maggiori perplessità tra i donatori. La collega Liz Magill dell’Università della Pennsylvania si è intanto dimessa ieri

Oltre 630 docenti di Harvard hanno firmato una petizione a sostegno della presidente Claudine Gay, dopo la sua audizione alla Camera dei rappresentanti in merito alle proteste scoppiate nel campus a causa degli attacchi di Israele ai civili di Gaza. Gay, assieme ad altri due rettrici, Liz Magill dell’Università della Pennsylvania dimessasi ieri e Sally Kornbluth della Massachusetts Institute of Technology, sono finite nel mirino di 70 deputati che ne chiedono le dimissioni, politici prevalentemente repubblicani. La petizione, partita da 14 professori, sostiene che la politicizzazione dell’udienza non può portare al licenziamento della Gay e che la libertà accademica non può piegarsi a pressioni politiche.


Cosa è successo nella audizione alla Camera dei rappresentanti

La presidente di uno dei più prestigiosi atenei statunitensi è stata interrogata alla Camera dei rappresentanti sul codice di comportamento degli studenti e sul fatto se venissero presi provvedimenti o meno rispetto a utenti che minacciano il genocidio ebreo o lo sostengono. Le sue risposte non sono state molto convincenti. Gli attimi sono stati condivisi sui social dalla deputata repubblicana Elise Stephanik. «Nella vostra università invocare il genocidio degli ebrei è considerato bullismo o aggressione o no?», chiede Stephanik. Dipende dal contesto», ha riposto Gay. In aula si sono sentite anche affermazioni peggiori, come la rettrice Magill che si è incartato affermando che «dipende dalla condotta: solo se le parole diventano azioni».


I finanziatori che rischiano di non fare più donazioni ad Harvard

Se Gay riceve il sostegno del corpo docente i finanziatori, sottolinea oggi La Stampa, rischiano di non fare più donazioni all’università americana. Bill Ackman, miliardario, ex alunno di Harvard, conduce da settimane una campagna in cui chiede maggiori iniziative da parte del board dell’ateneo a tutale dei studenti ebrei. «Come effetto del fallimento del Presidente Gay di rafforzare le regole di Harvard, gli studenti ebrei, la facoltà e altre temono ora per la loro incolumità poiché gli abusi fisici degli studenti restano impuniti», ha scritto in una lettera aperta al consiglio direttivo poco prima che domenica si riunisse. E infine: «Sapendo quanto sapete ora, considerereste Claudine Gay per la posizione (di presidente, ndr)? La risposta è definitivamente No».

Leggi anche: