Sospeso il tassista RedSox, la punizione beffa dopo le denunce contro i colleghi No-Pos: «L’ho saputo dai giornali»

Roberto Mantovani pubblica da mesi le sue entrate giornaliere, è stato minacciato e gli hanno tagliato le gomme dell’auto. «Ci ha danneggiati», sostiene la cooperativa Cotabo

Una settimana di sospensione dal servizio per aver danneggiato la cooperativa. così Cotabo, una delle più importanti cooperative di auto bianche dell’Emilia-Romagna, ha sanzionato il suo associato Roberto Mantovani, tassista di lungo corso e da molti mesi ormai impegnato in una battaglia contro i colleghi No-Pos. RedSox, questo il nome del profilo con cui è noto su X/Twitter, pubblica giornalmente il resoconto delle entrate, divise tra contanti e pagamenti elettronici. Mantovani vuole così dimostrare come avere il Pos a bordo sia assai conveniente per chi fa il suo mestiere, e che qualsiasi opposizione ad esso è pretestuosa. La sua battaglia lo ha presto reso inviso ai suoi colleghi: spesso Mantovani riferisce di minacce, insulti, sputi, escrementi per posta, boicottaggi. Come quando si è ritrovato le gomme dell’auto tagliate. O come quando, più di recente, avrebbe perso la licenza per il defibrillatore a bordo.


I defibrillatori

Dal 2015 Cotabo ha dato la possibilità di dotare le auto con questi apparecchi: ne sono stati installati 18 su altrettante vetture, e 27 sono i volontari che hanno l’abilitazione. Ogni due anni il certificato va rinnovato e, denuncia RedSox, «non mi hanno invitato al corso che hanno fatto a sorpresa, mi hanno detto che sono indesiderato. La mia abilitazione è scaduta e adesso non posso intervenire su eventuali chiamate. I responsabili e i dirigenti mi boicottano». I dirigenti di Cotabo smentiscono questa ricostruzione e addossano la colpa a Mantovani: «Noi abbiamo messo a disposizione delle date per i corsi ma i colleghi hanno chiesto di non farli in sua compagnia. Per questo abbiamo comunicato a Mantovani la possibilità di farlo con altri operatori laici sempre a spese della cooperativa. non è vero che non possa più intervenire in caso di necessità, c’è una soglia di tolleranza dal momento in cui scade l’abilitazione durante il quale lo si può ancora fare».


La sanzione

La cooperativa si è mossa sulla base delle segnalazioni inviate dai suoi consociati dopo le denunce di RedSox. Il 2 novembre scorso è stato ascoltato dai dirigenti, due ore di colloquio poi un mese di silenzio. Tre le opzioni sul piatto: un richiamo, una sanzione amministrativa fino a 500 euro, la sospensione fino a 30 giorni. «Quando attacco il peggio della categoria, la mia cooperativa non può sentirsi chiamata in causa», si era difeso l’autista di Bologna5. Una tesi non accolta da Cotabo che lo ha sanzionato con una settimana di stop. «Tutto ciò lo vengo a sapere dai giornali perché la cooperativa non mi ha ancora contattato. Siam messi bene, dai», commenta ironico sui social.

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