Caso Balocco-Ferragni, le mail tra l’azienda e lo staff dell’influencer. «Sembra quasi che le vendite servano per pagare il loro cachet esorbitante»

Lo scambio tra l’azienda di Fossano e l’imprenditrice per definire la campagna poi sanzionata dall’Antitrust per «pratiche commerciali scorrette»

Ci sono delle mail, alcune al vetriolo, scambiate tra la Balocco e lo staff di Chiara Ferragni, riportate in questi minuti sul Corriere della Sera. Uno scambio di battute sulla campagna promozionale per la vendita del pandoro di Natale, poi sanzionata dall’Antitrust. Ottobre 2022: i 362 mila Pandori Pink Christmas «griffati» Ferragni sono pronti a invadere i supermercati al prezzo di 9 euro per sostenere, con le vendite, l’acquisto di un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing. Ma, secondo quanto riportato sul Corriere, nel provvedimento dell’Antitrust con cui si sanzionano le società Fenice e TBS Crew di Ferragni, per 400 mila euro e per 675 mila euro, e la Balocco per 420 mila euro, le parti sono indecise su come comunicare la promozione.


La mail al vetriolo sul «cachet»

A scrivere è il manager della Balocco al team dell’influencer. Teme il rischio di pubblicità ingannevole. Scrive: «Non avendo compreso che il dettaglio della donazione sarebbe stato oggetto del contratto, non ci siamo pronunciati prima se non dopo vostro stimolo. Ecco perché ne è derivata una certa “limitazione” che siamo certi, riusciremo a superare». Balocco ha donato 50 mila euro all’Ospedale Regina Margherita ma a livello comunicativo si è poi lasciato intendere che le vendite avrebbero contribuito alla ricerca. «Buongiorno. Ho rivisto il comunicato in qualche punto. Te lo rimando in allegato. […] “Lo storico brand piemontese Balocco, riconosciuto ed apprezzato nel mondo per l’eccellenza della sua offerta natalizia, presenta una novità esclusiva: il pandoro Chiara Ferragni, le cui vendite serviranno a finanziare un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino», scrive lo staff dell’imprenditrice digitale. Nello scambio tra le due realtà in una che sembra esser una mail interna dentro la Balocco si commenta: «Mi verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: In realtà le vendite servono per pagare il vs cachet esorbitante».


I pandori invenduti e le spese care dell’adv

L’Antitrust nel provvedimento parla delle costose campagne per l’adv, che vanno da 100 mila a 1 milione di euro. Un investimento che, ricorda il Corriere, non ha nemmeno portato al risultato sperato: su 362.577 Pandori un 20 per cento non è andato venduto ed è stato distrutto. Le due società riconducibili a Chiara Ferragni, riporta il Corriere, hanno ricavato una cifra superiore al milione di euro per la licenza dei marchi. E ora anche Balocco dovrà sborsare altri 420 mila euro per pagare la multa dell’Antitrust.

Leggi anche: