Islanda, l’eruzione del vulcano a nord-est di Grindavik – Il video

A novembre la cittadina era stata evacuata per i rischi. Per ora nessun pericolo per la popolazione

In Islanda un vulcano ha iniziato l’eruzione nella notte di lunedì 18 novembre in un’area a sud della capitale Reykjavik. A novembre la cittadina di Grindavik era stata evacuata proprio a causa dei rischi di eruzione. L’agenzia di stampa Afp fa sapere che il servizio meteorologico islandese ha detto che il fenomeno è cominciato a pochi chilometri a nord-est della cittadina. «L’eruzione è iniziata alle 22.17 (ora locale) a seguito di un terremoto che si è verificato alle 21», ha fatto sapere il servizio. Che ha installato una serie di telecamere nelle vicinanze per documentare il tutto. Le immagini hanno mostrato la lava incandescente di colore arancione mentre sgorga da un anfratto che secondo le stime sarebbe ampio 2,8 chilometri. «Non è un’eruzione turistica e bisogna osservarla dall’alto», ha detto il capo della protezione civile e della gestione delle emergenze in Islanda Vídir Reynisson alla televisione pubblica locale RUV.


I segnali

«Il nostro pensiero va alla popolazione locale. Speriamo per il meglio, ma è chiaro che si tratta di un’eruzione considerevole», ha scritto su Facebook la premier islandese Katrín Jakobsdóttir. Al momento l’aeroporto di Rejkjavik è ancora operativo: non ci sono segnalazioni di chiusura dello spazio aereo. Uno sciopero dei controllori di volo è previsto per oggi. La polizia locale ha fatto sapere che la popolazione non sarebbe in pericolo. I segnali dell’eruzione c’erano da tempo. A ottobre si era verificato il rigonfiamento del terreno, causato da un accumulo di magma nella zona dei bagni termali frequentati dai turisti. La penisola di Reykjanes, a sud della capitale Reykjavik, era stata risparmiata dalle eruzioni per otto secoli. A partire da marzo 2021 se ne sono verificate tre: la seconda ad agosto 2022 e la terza a luglio 2023. Secondo i vulcanologi il nuovo ciclo di eruzioni potrebbe andare avanti per decenni.


L’evacuazione

L’11 novembre, in seguito alla dichiarazione dello stato d’emergenza, gli abitanti di Grindavik (4000 in totale) sono stati evacuati dopo le scosse di terremoto causate dal movimento del magma sotto la crosta terrestre. Da allora possono andare nelle loro case solo in alcune fasce orarie della giornata. L’eruzione, secondo il servizio meteorologico, potrebbe estendersi proprio verso la cittadina. La prima ministra islandese ha detto che nessun paese è meglio preparato per affrontare i disastri naturali. Nell’aprile 2010 l’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull bloccò il traffico aereo per una settimana e portò la chiusura a intermittenza degli aeroporti fino a maggio. L’attività terminò a ottobre. Altri vulcani, come l’Askja che si trova negli altopiani centrali disabitati dell’isola, hanno mostrato segni di attività. Il Katla, che si trova vicino alla costa meridionale, è eruttato per l’ultima volta nel 1918.

Le immagini

Intanto le immagini delle tv islandesi mostrano l’eruzione del vulcano: si vedono getti di lava arancione incandescente che fuoriescono dal terreno. L’emissione di anidride solforosa, secondo i vulcanologi islandesi, è superiore di dieci volte a quelle registrate negli ultimi due anni. Vidir Reynisson, capo del dipartimento della Protezione civile, ha esortato la popolazione a stare lontana dalla zona, dichiarando a una televisione locale: «Questa non è un’eruzione turistica».

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