L’epic fail dell’Onu su X: «Convogli umanitari entrano finalmente a Gaza dalla Giordania». Ma in mezzo c’è Israele – Il video

La sintesi sui social dell’operazione guidata dal World Food Programme «cancella» lo Stato ebraico. E gli utenti israeliani s’infuriano

Per la prima volta dall’inizio del conflitto in Medio Oriente un convoglio umanitario pieno di beni alimentari è entrato a Gaza dalla Giordania. La notizia arriva direttamente dall’Onu, che ne dà conto su X, segnalando quanto la consegna sia «un passo cruciale» per la popolazione bisognosa della Striscia. Peccato che l’operazione sia fisicamente impossibile: non esiste alcun confine diretto tra la Giordania e la Striscia di Gaza. Le due regioni distano non meno di 130 chilometri. In mezzo c’è Israele. Possibile che il World Food Programme, l’agenzia di sostegno umanitario Onu che ha “ispirato” la comunicazione, se ne sia scordato? A chiederselo polemicamente è il Jerusalem Post, che rigira il dito nella piaga ricordando come «nessun aiuto umanitario entra nel territorio controllato da Hamas senza l’autorizzazione di Israele» e come «le Nazioni Unite e le sue agenzie specializzate sono nel mirino di Israele e dei suoi alleati dall’inizio della guerra con Hamas» per il linguaggio usato (o meno) sui fatti principali della crisi, dalla strage di Hamas del 7 ottobre in poi. Nel video che riassume l’invio di nuovi aiuti essenziali, il responsabile del World Food Programme per la Palestina Samer Abdeljaber racconta per la verità l’operazione in modo più sfumato, pur non menzionato mai Israele: «Abbiamo appena visto oltre 40 camion passare il confine dalla Giordania, diretti verso Gaza». Il social media manager dell’Onu ha fatto poi il resto, “cancellando” nella sintesi di quanto accaduto il territorio nel mezzo, ossia quello di Israele.


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