Il Brasile fuori dalle Coppe di calcio? La clamorosa minaccia della Fifa dopo il pasticcio legale a Rio. Ecco cos’è successo

Una lettera inviata dai dirigenti internazionali alla vigilia di Natale fa tremare i tifosi verdeoro (e Carlo Ancelotti)

Il Brasile fuori dalle competizioni internazionali di calcio? Lo scenario surreale per i tifosi di tutto il mondo è spuntato all’improvviso proprio alla vigilia di Natale, con una lettera della Fifa che sta facendo tremare in queste ore il mondo del calcio brasiliano. La federazione internazionale, insieme a quella sudamericana (Comnebol) minaccia infatti sanzioni pesanti contro la Federcalcio brasiliana (CBF), che nel peggiore dei casi potrebbero arrivare sino all’esclusione da tutti i tornei internazionali, sia dei singoli club che della Seleçao. Ma che cos’è successo e perché la Fifa è pronta a tanto? Per capirlo bisogna fare un passo indietro di quasi tre settimane. Lo scorso 7 dicembre il tribunale di Rio de Janeiro è infatti intervenuto sui casi di presunte irregolarità commesse che avrebbero portato all’elezione a presidente della Federcalcio brasiliana di Ednaldo Rodrigues, ordinando la sua rimozione dal ruolo e l’indizione di nuove elezioni entro 30 giorni. Onde scongiurare la vacanza di potere, la corte ha anche incaricato José Perdiz della guida ad interim della federazione sino all’esito delle nuove elezioni. Giudizio confermato in appello la scorsa settimana. Affare interno brasiliano? Tutt’altro, perché tra i princìpi cardine della Fifa c’è quello della non interferenza della giustizia ordinaria in quella sportiva. Il board dell’organismo internazionale non ha fatto sconti alla CBF. Dopo aver già bollato come inappropriata l’ingerenza del tribunale di Rio, in una lettera inviata domenica 24 dicembre, ottenuta dall’Associated Press, ha evocato lo scenario più grave.


E ora chi lo dice a Ancelotti?

«L’8 gennaio arriverà una missione di Fifa e Comnebol in Brasile per verificare la situazione. Sino a tale data, nessuna decisione che tocchi la CBF andrà presa, incluso riguardo a qualsiasi elezione o convocazione di elezioni», hanno intimato i dirigenti delle due organizzazioni. Se l’indicazione non sarà rispettata, si legge ancora nella missiva, «la Fifa non avrà altra scelta se non quella di sottoporre la questione all’organo decisionale di rilievo per le decisioni del caso, che potrebbero includere anche una sospensione». E nel caso qualcuno a Rio o Brasilia avesse scordato i regolamenti del calcio mondiale, la Fifa ha ricordato a tutti le eventuali, sensatissime conseguenze: «Se la CBF dovesse essere infine sospesa, perderebbe con effetto immediato ogni diritto di membership. Ciò significherebbe che la Nazionale brasiliana e le squadre di club non avrebbero più diritto di partecipare in alcuna competizione internazionale sino alla fine della sospensione». Addio insomma nei prossimi mesi alla Coppa America per la Seleçao, alla Coppa Libertadores per i club. E sullo sfondo, nello scenario più cupo, forse perfino alla Coppa del Mondo del 2026. A tenere d’occhio la questione, oltre a milioni di tifosi brasiliani (e non) c’è pure Carlo Ancelotti, che dovrebbe prendere la guida della Seleçao dal prossimo anno, una volta scaduto il contratto che lo lega al Real Madrid. Dovrebbe, appunto.


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