Da Pikachu a Diavolo, fino a Etna: l’epidemia dei nomi strani ai bambini in Giappone

E non manca chi inizia iter legali per cambiare i propri dati anagrafici a causa di bullismo o imbarazzo

Akuma, ovvero diavolo. Ma anche Pikachu, Ariel, Venus o Knight. Non sono solo i nomi di cartoni, ma anche di persone reali. Succede in Giappone dove fioccano sempre di più nomi bizzarri, anche a causa dei tre sistemi di scrittura combinati presenti nella nazione. Un vero e proprio problema per alcuni che negli anni dell’adolescenza hanno sofferto di bullismo a causa del proprio nome. Non manca, infatti, chi ha iniziato un vero e proprio iter legale per poter cambiarlo. Nel’93, un bambino è stato chiamato Diavolo. «Basterà sentirlo una volta per memorizzarlo per sempre», rivendicò il padre. Ma si trattava di una scelta così discutibile che, dopo la diffusione mediatica del caso, venne costretto a cambiare il nome. Ma sembrerebbe non essere un caso singolo quello di Akuma. la Repubblica oggi racconta di come tra i tanti nomi bizzarri ce ne siano diversi che mescolano anche Oriente e Occidente. C’è chi ha chiamato la figlia Etna dopo essere rimasta sbalordita da un viaggio in Sicilia, e chi decide di dare al figlio il nome Cielo. D’altronde, come evidenzia il professor Makino Kunio in «I nomi dei bambini sono pericolosi», ogni periodo storico si racconta anche attraverso i nomi delle persone. Basta pensare alla diffusione di Vittoria in tempo di guerra.


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