Roma, arrestato per spaccio si dichiara innocente. Ci ripensa per tornare a Fuerteventura: «Confesso, chiedo scusa»

Un 26enne è stato fermato in piazza, insieme a lui c’era un ragazzino del 2008

Era arrivato da Fuerteventura, dove vive da ormai otto anni, per una questione legata all’eredità della madre recentemente morta. Il programma prevedeva di ripartire il 6 gennaio, ma S. S., 26enne di Roma, ha rischiato di non poter più riprendere quel volo. Questo perché i Carabinieri di Tor Bella Monaca l’hanno trovato in possesso di diversi involucri bianchi, ciascuno contenente 2,2 grammi di cocaina purissima. Un paio li aveva con sé, altri 13 si trovavano in un ballatoio e un altro paio erano invece nelle mani di un ragazzo di sedici anni in sua compagnia. E che lui però ha negato di conoscere. Lo ha fatto oggi, nell’aula 7 del Tribunale di Roma, dopo essere stato arrestato in flagranza di reato. «Mi trovavo in piazza, avevo appena ordinato dei panini dal Mc Donald’s. Stavo fumando una pipa, crack: quello che mi hanno trovato addosso, proveniva dagli involucri aperti. Ero lì quando sono arrivati i Carabinieri, ho visto il ragazzino che correva via, e hanno fermato anche me mentre lo inseguivano», ha raccontato ai giudici. Con sé aveva anche un centinaio di euro in contanti di piccola taglia, che ha sostenuto di aver prelevato poco prima. Negando fermamente di aver mai avuto un ruolo attivo nello spaccio. Versione che non ha convinto la pm Alessia Miele. Anzi, per lui è stata richiesta una misura cautelare: l’obbligo di rimanere in provincia di Roma, dove risulta residente, senza la possibilità di far ritorno alle Canarie, dove lavora come cameriere. Un’eventualità che ha allarmato l’imputato. Al punto che, nel corso della riunione in Camera di consiglio, ha riflettuto e infine optato per la confessione: «Ho mentito, chiedo scusa». La seduta si è chiusa con un patteggiamento a 8 mesi e milleduecento euro di multa, con pena sospesa (salvo reiterazione del reato).


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