Inflazione al 5,7%, Urso esulta: «Pieno successo del “carrello tricolore”». Ma i prezzi dei beni alimentari sono aumentati

Nel 2023 i prezzi al consumo sono cresciuti del 5,7% (contro l’8,1% del 2022). Ma l’Istat precisa: «Il rallentamento si deve al calo dei prezzi dell’energia»

«Se torturi i numeri abbastanza, alla fine confesseranno ciò che vuoi». Si potrebbero scomodare le parole dello scrittore americano Darrell Huff per provare a spiegare le reazioni più disparate che hanno fatto seguito ai dati sull’inflazione pubblicati oggi, venerdì 5 gennaio. «Un’ottima notizia per le famiglie italiane. Smentiti i profeti di sventura!», esulta il ministro Adolfo Urso. «Siamo di fronte a un dato catastrofico», ribattono le opposizioni. Ma cosa dicono davvero i dati? Secondo le stime preliminari dell’Istat pubblicate oggi, 5 gennaio, nel 2023 i prezzi al consumo sono cresciuti in media del 5,7%, in netto rallentamento rispetto all’8,1% dell’anno precedente. Se si considera solo il mese di dicembre, le cose vanno anche meglio. Nell’ultimo mese del 2023, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) è aumentato dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua. Questo rallentamento dell’inflazione, spiega l’Istat, si deve «principalmente al venire meno delle tensioni sui prezzi dei beni energetici».


Il pomo della discordia tra maggioranza e opposizioni è (ancora una volta) il cosiddetto «carrello tricolore». Si tratta dell’iniziativa attraverso cui, lo scorso settembre, il governo ha raggiunto un accordo con alcune imprese per bloccare il prezzo di alcuni prodotti di largo consumo (soprattutto i generi alimentari) da ottobre a dicembre. Una misura che fa parte del cosiddetto «Trimestre anti-inflazione», che nelle intenzioni dell’esecutivo avrebbe dovuto difendere il potere d’acquisto degli italiani, mettendoli al riparo da alcuni rincari. Secondo il ministro Urso, i dati diffusi oggi da Eurostat mostrano che «l’inflazione in Italia è al minimo in Europa» e di conseguenza testimonierebbero il «pieno successo del carrello tricolore». Effettivamente, i dati dell’istituto di statistica europeo danno ragione (almeno in parte) al ministro. A dicembre, stima Eurostat, l’inflazione in Italia è stata dello 0,5%, a fronte di una media Ue del 2,9%. Se si guarda ai maggiori paesi europei, la forbice si allarga ancora di più. In Spagna i prezzi sono cresciuti del 3,3%, in Germania del 3,8% e in Francia del 4,1%. Eppure, per quanto incoraggianti, i dati diffusi oggi sull’inflazione non testimoniano affatto il successo del «carrello tricolore». Anzi, è la stessa Istat a spiegare che i prezzi degli alimentari hanno subito «un’accelerazione della crescita media annua (+9,8%, da +8,8% del 2022)», seppur più contenuta negli ultimi mesi dell’anno.


La risposta di associazioni e opposizioni

A far rallentare l’inflazione è soprattutto l’andamento del prezzo dei beni energetici, che a dicembre sono crollati del 41,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. «È definitivo. Il Trimestre anti-inflazione è stato un flop, un fiasco gigantesco», attacca Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. «I prezzi dei prodotti alimentari – aggiunge – e bevande analcoliche, ossia dei beni interessati dall’iniziativa del governo, invece di scendere di prezzo anche a dicembre hanno continuato la loro corsa al rialzo, salendo dello 0,3% rispetto a novembre». Sulla stessa linea anche i partiti di opposizione. «È semplicemente abominevole ascoltare oggi il ministro Urso dire che il merito del calo dell’inflazione italiana sia da ascrivere al “carrello tricolore”, nella realtà una pagliacciata di proporzioni mai viste», commenta Daniela Torto del Movimento 5 Stelle. Mentre secondo Raffaele Paita, senatrice di Italia Viva, «i toni trionfalistici usati dal ministro sono del tutto fuori luogo».

Foto di copertina: ANSA/Tino Romano | Un cartello del “Trimestre anti-inflazione” in un supermercato di Torino (1 ottobre 2023)

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