Abbandonò i figli dopo il divorzio: ora hanno diritto di ricusare il cognome del padre. La sentenza del tribunale dei minori di Venezia

Il caso di due ragazzini di Feltre: i giudici hanno stabilito anche il loro diritto a vedere riconosciuto il ruolo di padre adottivo del nuovo marito della mamma

Se un genitore non mantiene alcun legame con i figli, neppure telefonico, può perdere la potestà genitoriale. Lo ha stabilito con una sentenza il tribunale per i minorenni di Venezia. A darne conto è Il Gazzettino, che ricostruisce il caso di due ragazzini di Feltre, in provincia di Belluno, che hanno chiesto e ottenuto di vedersi cancellato il cognome paterno e di essere formalmente adottati dal nuovo marito della loro madre. Nati con problemi di salute in un matrimonio poi naufragato, i due bambini sono stati abbandonati insieme alla madre dal papà, che si è trasferito prima in un’altra zona d’Italia, poi all’estero. L’uomo ha avuto altre relazioni ed altri due figli. La madre, invece, nel frattempo ha trovato un nuovo compagno, che ha poi sposato. I ragazzini sono cresciuti stabilmente con la coppia, e hanno progressivamente riconosciuto nel nuovo marito della madre il loro papà di fatto. Una volta cresciuti, hanno quindi chiesto di poter vedere riconosciuta la nuova realtà del loro nucleo famigliare: rinunciando al cognome del padre fuggitivo e formalizzando il legame con quello “subentrato”. «Per i miei figli il padre biologico è un estraneo e quando ne parlavo mi chiedevano di cambiare discorso», mentre «il mio nuovo marito è entrato nelle loro vite con dolcezza, sempre accorto e tempestivo, tanto che spontaneamente hanno iniziato a chiamarlo papà», ha testimoniato di fronte ai giudici la madre. Il tribunale dei minori di Venezia ora ha dato pienamente ragione ai ragazzini e alla donna, stabilendo che se il papà biologico «dal 2017 non vede i propri figli non può dirsi un padre esercente la responsabilità genitoriale» e che «non corrisponde all’interesse dei minori mantenere un cognome che essi hanno mostrato di non volere più».


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