Salta un portellone in quota, la Alaska Airlines mette a terra tutti i Boeing 737-9. I testimoni: «Il risucchio ha tolto la camicia ad un ragazzo» – Il video

L’aereo era configurato in modo che dall’interno il portellone sembrasse un normale finestrino

Tutti i 65 aeromobili Boeing 737-9 della compagnia Alaska Airlines, una delle più importanti degli Stati uniti, rimarranno a terra, in seguito a un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Portland, nell’Oregon. Durante il decollo del volo 1282, diretto in California, avvenuto ieri 5 gennaio intorno alle 17.00 locali (le 02.00 di oggi in Italia), si è verificata la rottura di un portellone a metà della fusoliera, ma fortunatamente non ci sono state vittime. Il CEO di Alaska Airlines, Ben Minicucci, ha dichiarato: «A seguito di quanto accaduto sul volo 1282, abbiamo deciso come misura precauzionale di tenere a terra la nostra flotta di 65 aeromobili Boeing 737-9». Ha inoltre aggiunto che ogni aereo sarà rimesso in servizio solo dopo aver completato tutte le necessarie ispezioni di sicurezza e manutenzione, le quali richiederanno alcuni giorni. Pochi minuti dopo il decollo, ma quando l’aereo era già a 4mila metri di quota, l’equipaggio del volo ha segnalato un problema di pressurizzazione in cabina, che ha portato al rilascio delle maschere d’ossigeno per i passeggeri. Foto pubblicate dalla Federal Aviation Administration (Faa), l’autorità per l’aeronautica civile degli Stati Uniti, mostrano che uno dei portelloni di emergenza è mancante a seguito dell’evento. Un passeggero di nome Kyle Rinker ha raccontato che poco dopo il decollo da Portland, il finestrino è stato improvvisamente risucchiato all’esterno con un suono simile a un “pop”. Rinker ha poi aggiunto: «Non ci siamo accorti subito di quanto fosse accaduto finché le maschere d’ossigeno non sono scese».


Il racconto dei testimoni

Altre testimonianze sono decisamente più drammatiche. A bordo c’erano 177 persone, 171 passeggeri e 6 componenti dell’equipaggio, tutte illese. Il problema si è verificato dopo pochissimo tempo, venti minuti dopo il decollo l’aereo era già atterrato nuovamente a Portland per un “problema di pressurizzazione”, come ha riferito la Federal Aviation Administration. Un passeggero, Vi Nguyen, ha raccontato al New York Times: «Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è la maschera di ossigeno proprio davanti a me», ha detto Nguyen. «E guardo a sinistra e il muro sul lato dell’aereo non c’è più». «La prima cosa che ho pensato è stata: ‘sto per morire’», ha aggiunto. Ancora più spaventoso il racconto di chi era più vicino al finestrino saltato. Secondo alcuni testimoni, infatti, un giovane passeggero che era seduto vicino al finestrino esploso in volo, si è visto sfilare di dosso la camicia dal potente risucchio da depressurizzazione creato dal foro apertosi nella fusoliera, che ha gettato il suo indumento fuori dall’aereo. E’ il particolare raccontato da Evan Smith a Sky News. Smith ha spiegato che il ragazzo era seduto accanto alla madre proprio nel punto in cui si è aperta la fusoliera. Fortunatamente non era nel posto immediatamente accanto al portellone, che era vuoto e tutti i passeggeri avevano le cinture allacciate, il che ha probabilmente evitato tragedie peggiori.


I controlli all’aereo

Secondo diversi siti statunitensi, l’aero era stato collaudato lo scorso ottobre ma negli ultimi giorni c’erano stati già dei problemi di pressurizzazione. L’aereo era configurato in modo che, se dall’esterno si vedeva il portellone poi saltato, dall’interno esso risultava un normale finestrino tanto che in un primo momento si era parlato di finestrino risucchiato.

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