Tutte le sfortune del Boeing 737 Max, l’atterraggio a Portland è solo l’ultimo dei problemi

L’incidente tragico di Addis Abeba, il divieto negli scali europei e infine la riabilitazione nel 2020 della Federal Aviation Administration

Il Boeing 737 Max 9 che ha fatto un atterraggio d’emergenza a Portland negli Usa per l’esplosione di un portellone non è un areo molto fortunato. Oggi su Repubblica si elencano i problemi di quella categoria di velivolo. A Giakarta il 29 ottobre 2018, un Boeing 737 Max 8 dell’indonesiana Lion Air decolla da Giakarta alle 6 e 20 per un breve volo verso l’isola di Bangka. L’aereo, salito fino a 1.580 metri di altezza,
13 minuti dopo si inabissa nel Mar di Giava con 189 persone a bordo, tra cui un italiano. In quel caso nel mirino finì un software anti-stallo (il Manoeuvering Characteristics Augmentation System, Mcas) che si sospetta abbia portato il velivolo in picchiata. Ad Addis Abeba nemmeno cinque mesi dopo, il 10 marzo 2019, un altro Boeing 737 Max 8 della Ethiopian Airlines precipita sei minuti dopo il decollo. A bordo ci sono 149 passeggeri – di cui 8 italiani – e otto membri dell’equipaggio. Da lì il tracollo, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea vieta al Boeing 737 Max 8 gli scali europei e il blocco, nel giro di poche ore, si estende anche negli Stati Uniti d’America. Poi, ricostruisce Repubblica, nel novembre 2020 i 737 Max 8 vengono riabilitati dalla Federal Aviation Administration. Ma gli incidenti continuano. Il 22 dicembre 2020, l’ennesimo 737 di Air Canada atterra in emergenza a Tucson: avaria al motore sinistro. L’ultimo marzo del 2022, un Boeing 737-800 – precedente al 737 Max – precipita nel sud della Cina uccidendo 132 persone.


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