Elon Musk contro le accuse sulle droghe: «Faccio test da 3 anni per la Nasa: mai trovate tracce»

Il fondatore di Tesla e SpaceX critica il Wall Street Journal «non adatto neanche per la gabbia di uccelli», dopo le indiscrezioni sull’uso di stupefacenti che metterebbero a rischio il suo ruolo nelle sue società

Prova a difendersi Elon Musk dalle accuse del Wall Street Journal sul presunto uso di droghe che preoccuperebbe i vertici delle sue aziende. Il miliardario ha criticato l’articolo, spiegando che negli ultimi tre anni mai sono state trovate tracce di stupefacenti nei test casuali a cui si è sottoposto. Dichiarazioni che arrivano dopo i primi colpi negativi delle azioni Tesla a Wall Street. Quegli esami il fondatore di SpaceX ha dovuto accettarli per proseguire la sua collaborazione con la Nasa: «Non sono state trovate né tracce di droghe né di alcol». Ed è poi partito al contrattacco: «Il Wsj non è adatto neanche a rivestire una gabbia per uccelli». Musk aveva fatto riferimento al caso scoppiato a settembre 2018, quando aveva fumato marijuana durante il podcast di Joe Rogan, un mese dopo aver dichiarato al New York Times di non essere un fan della marijuana perché ucciderebbe la produttività.


Le accuse del Wall Street Journal

Secondo il Wall Street Journal, alcuni manager di SpaceX hanno raccontato i propri timori che il comportamento di Musk fosse stato influenzato da qualche sostanza stupefacente durante una riunione definitiva «sconvolgente» e «imbarazzante». A parlare ci sarebbero stati anche dirigenti di Tesla, preoccupati dalla possibili sostanze assunte da Musk soprattutto dopo il tweet nel 2018 in cui valutava la possibilità di vendere l’azienda. Le preoccupazioni dei manager nascevano soprattutto per il fatto che lo stesso Musk aveva discusso la questione alla riunione del Cda una settimana prima di lanciare quel tweet.


Leggi anche: