Acca Larenzia, Piantedosi: «Stiamo agendo, mai nulla da governi di sinistra», Schlein: «Silenzio imbarazzante di Meloni» – Il video

La segretaria del Pd ha anche attaccato il presidente del Senato: «Inaccettabile che voglia legalizzare il saluto romano»

E’ un question time breve ma teso quello che si è svolto oggi alla Camera sulla commemorazione avvenuta domenica scorsa a suon di braccia tese nel quartiere Tuscolano di Roma per i fatti di via Acca Larenzia del gennaio 1978 (quando davanti alla sede del Msi fu aperto il fuoco su due militanti e senza che i responsabili fossero mai rintracciati). Il ministro Matteo Piantedosi risponde alle domande della segretaria del Pd Elly Schlein, sottolineando che l’ultima non è stata affatto la commemorazione più partecipata degli ultimi anni: «Le Forze di polizia hanno adottato lo stesso modulo operativo seguito nelle analoghe manifestazioni effettuate negli anni scorsi, frutto di esperienze professionali e di competenze tecniche consolidate, che non mutano di fronte a qualsivoglia manifestazione, pur di diverso estremismo ideologico». «Vorrei evidenziare – ha proseguito il ministro – che la commemorazione di Acca Larenzia, cui quest’anno hanno aderito circa 1.000 persone, nel passato, con le stesse modalità, ha registrato numeri ben maggiori di presenze, con un picco di 3.000 nel 2018. La questura di Roma, cui va il mio plauso, ha assicurato lo svolgimento della manifestazione senza che si verificassero incidenti, privilegiando le attività di osservazione, più proficue per l’acquisizione di elementi utili da sottoporre all’Autorità giudiziaria ai fini dell’accertamento dell’eventuale commissione di reati». Piantedosi ha poi aggiunto, come aveva già accennato ieri nel corso dell’audizione alla commissione Segre, che «la questura ha trasmesso alla competente autorità giudiziaria una prima informativa di reato, contestando il delitto di apologia del fascismo a carico di cinque esponenti di CasaPound, individuati tra i partecipanti, cui seguiranno ulteriori comunicazioni all’esito del riconoscimento e identificazione degli ulteriori convenuti alla manifestazione». Nella giornata di oggi, 10 gennaio, si è saputo che gli identificati sono passati a cento e che oltre ai partecipanti locali, al corteo hanno preso parte anche gruppi di estrema destra provenienti da altre città. La Digos di Roma starebbe attualmente collaborando con altre questure per identificare ulteriori persone coinvolte nell’evento. Infine, Piantedosi non ha risparmiato una stoccata al Pd a proposito dello scioglimento delle organizzazioni eversive: «Ricordo che la particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente è confermata dalla limitata casistica applicativa sinora registrata e dalla circostanza che Governi, anche sostenuti dalla parte politica degli onorevoli interroganti, non hanno mai adottato iniziative in tal senso».


Schlein si è comunque detta tutt’altro che soddisfatta delle risposte del ministro e del comportamento del governo in generale: «Quelle immagini sono impressionanti e inaccettabili, una vera e propria adunata fascista». Immagini «che sembrano uscire non dal 2024 ma dal 1924. Commemorare la morte tragica dei tre giovani (la terza vittima fu uccisa dalla polizia negli scontri successivi ai primi fatti ndr) non può giustificare l’apologia di una dittatura». La segretaria del Pd ha poi definito «imbarazzante» il silenzio di Giorgia Meloni «ostaggio del suo passato» e «inaccettabile» la posizione del presidente del Senato, Ignazio La Russa che «tenta di legalizzare il saluto romano». E ha ribadito che «non si può parlare di casistica limitata. Continueremo a chiedere la scioglimento di organizzazioni che costituiscono un pericolo». Infine Schelin ha ricordato che il Pd ha presentato una proposta di legge per «rendere più rigida la disciplina» della legge Scelba.


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