Influenza H1N1 e Covid, aumentano i contagi. Allarme campagna vaccinazioni, Bassetti: «Un disastro»

La denuncia della Confederazione di oncologi, cardiologi ed ematologi: «Sistema sanitario sotto stress, non c’è stata alcuna programmazione»

Pronto soccorso in difficoltà e pochissime vaccinazioni. I contagi da influenza stagionale e Covid-19 stanno crescendo velocemente, e così anche la pressione sul sistema sanitario nazionale. Con la morte in poche ore di due pazienti per infezione da influenza H1N1 all’ospedale San Bortolo di Vicenza, è aumentato anche il livello di allerta, già alto a causa delle numerose infezioni anche tra i bambini e al boom di bronchioliti. «La campagna vaccinale è stata disastrosa e questi sono i risultati», ha sbottato Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale San Martino di Genova. Seguito dalla ConFederazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi – Foce, che stigmatizza i bassissimi numeri delle vaccinazioni soprattutto tra i più fragili. Secondo la direzione Sanità del Veneto, dove sono morti due pazienti per l’H1N1 e altri tre si trovano in gravissime condizioni, i ricoveri sono in linea con le stagioni influenzali del periodo pre-pandemico. Motivo in più per essere critici, sottolinea Bassetti: «È una forma di influenza che conosciamo bene e ogni anno ci sono dei decessi. Nulla di nuovo all’orizzonte, purtroppo abbiamo vaccinato poco quest’anno». Inizialmente si era pensato che i decessi fossero stati causati dall’influenza suina, ma si tratta invece del virus stagionale che circola maggiormente dal 2009, non della sua variante. Secondo Foce però non possono essere sottovalutate le difficoltà del sistema sanitario delle ultime settimane. L’organizzazione parla di un vero e proprio «caos nei nostri sistemi di emergenza, con molte centinaia di pazienti in attesa di trasferimento in reparti di degenza ordinaria o di terapia intensiva, tempi che possono durare anche diversi giorni». In alcune Regioni i medici sarebbero stati richiamati dalle ferie programmate per rispondere all’aumento dei ricoveri e delle richieste di cure.


La campagna vaccinale

È sempre Foce, nel comunicato, a riportare i numeri sui contagi e sulle vaccinazioni contro il Covid. «Nel 2023, da 40-50 decessi alla settimana a luglio/agosto si è passati a 150 morti a ottobre, a 290 a novembre, a 425 a fine dicembre per arrivare, nel 2024, a 371 in quest’ultima settimana», si legge nella nota. Secondo la Confederazione di specialisti sono state sottovalutate le conseguenze di una campagna vaccinale troppo blanda, in un momento in cui l’influenza stagionale si è poi dimostrata più contagiosa e aggressiva. «Dall’inizio della campagna autunno-inverno al 4 gennaio 2024, nel nostro Paese sono stati vaccinati appena 1.927.035 cittadini. In particolare il 13,6% degli ultraottantenni, il 10,3% della fascia di età tra 70-79 anni e solo il 4,7% dei cittadini tra i 60-69 anni», prosegue, sottolineando come il crollo abbia riguardato anche la campagna vaccinale contro l’influenza stagionale. Colpa della «mancanza di qualsiasi programmazione ed organizzazione di una campagna vaccinale già difficile. Va evidenziato anche lo spreco di risorse pubbliche, dovuto al mancato utilizzo di enormi quantità di dosi vaccinali già acquistate dallo Stato».


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