Contagi da influenza e Covid nei bambini, il pediatra: «Non mandate i figli a scuola se stanno male»

Il pediatra del Bambin Gesù Andrea Campana: pronto soccorso al collasso, ecco i sintomi

Il dato dei contagi da Covid-19 nei bambini è sottostimato. Perché le famiglie non fanno i tamponi. Mentre i pronto soccorso a Roma soffrono. Il pediatra del Bambin Gesù Andrea Campana illustra oggi la situazione degli ospedali tra influenza e Coronavirus. Mentre per le bronchioliti è già emergenza. Campana, in un’intervista a Repubblica Roma, fa anche un appello ai genitori: «Non mandate i vostri figli a scuola se stanno male. Se hanno il raffreddore fategli mettere la mascherina». Secondo il professore dopo le feste la situazione è imbarazzante: «Gli accessi in pronto soccorso sono aumentati notevolmente. Su 22 posti letto ho 45 bambini ricoverati: li ho dovuti sistemare nelle chirurgie che al momento hanno minore attività. La maggior parte dei pazienti hanno virus influenzali, mentre otto ricoveri al giorno sono per bronchiolite. E da inizio anno ho 4 ricoverati per Covid-19».


La situazione

Secondo Campana rispetto all’anno scorso la situazione è migliore. Ma non bisogna abbassare la guardia: «Spesso scopriamo che i bambini sono positivi al Covid-19 solo quando gli facciamo il tampone. Le famiglie non fanno i test. Penso che il dato delle positività sia sottostimato». Il dottore consiglia ai genitori dei bimbi con sintomi influenzali di non mandarli a scuola e di non vedere persone fragili. I sintomi influenzali che segnala sono febbre, tosse, lacrimazione, dolori articolari, mal di testa, disturbi gastrointestinali e raffreddore. E se i bambini devono per forza andare a scuola, secondo il prof devono mettere la mascherina. La condizione dei pronto soccorso è infatti «difficile. «Perché viene in ospedale anche chi non ne avrebbe bisogno. Un respiro più accelerato, la difficoltà ad alimentarsi, la disidratazione e una forte sonnolenza sono campanelli d’allarme».


Come evitare il contagio

Secondo Campana «la febbre, da sola, non sempre corrisponde a una situazione clinica grave. Prima di andare in ospedale, insomma, è meglio contattare il proprio pediatra. Anche perché nelle prossime settimane la situazione peggiorerà». Per le bronchioliti, pronostica l’esperto, siamo vicini al picco. Per febbre e Covid ci vorranno invece altre due settimane. Infine, ecco come evitare il contagio: «Gli ambienti molto affollati andrebbero evitati. Ci si deve idratare molto bene.. Chi guarisce deve stare riguardato per scongiurare sovrainfezioni batteriche. I bambini che stanno male non devono vedere i nonni. Gli anziani ancora muoiono per il Covid».

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