Va a scuola per prendere il figlio ma non viene riconosciuto dagli insegnanti e viene respinto. Ecco come è finita nella scuola di Belluno

Un clamoroso caso di omonimia ha fatto scattare il panico a Borgo Valbelluna, con tanto di allarme tra i genitori e sui giornali. Ma dopo 24 ore arrivano i chiarimenti

Non era un finto genitore quello che sia era presentato in una scuola a Borgo Valbelluna, in provincia di Belluno, chiedendo di prendere suo figlio prima della fine delle lezioni. Dopo una serie di verifiche da parte dei carabinieri, è emerso che dietro l’allarme cresciuto tra i genitori nella scuola ci sarebbe stato un enorme malinteso. Si sarebbe trattato infatti di un caso di omonimia tra due studenti, entrambi della stessa classe e sezione. Uno frequenta le scuole elementari, mentre l’altro va alle medie. Stesso nome e cognome ma padri differenti.


Cosa è successo

Ieri uno dei due papà quando è arrivato a scuola e ha chiesto di suo figlio non è stato riconosciuto dai collaboratori scolastici e dagli insegnanti. Insospettiti davanti a tale insistenza, la classe e la sezione ricordiamo erano identiche, gli addetti hanno segnalato subito il caso al dirigente scolastico. Ma a quel punto l’uomo, spazientito, si era già allontanato da scuola non aiutando a dipanare i dubbi. Anzi. Sulle chat dei genitori è scattato subito l’allarme. Chi era l’uomo che ha tentato di prendere un bambino dalla loro scuola? L’allarme è diventato presto titolo sui media, si aprono delle indagini. Perfino il preside invita i genitori alla cautela. Alla fine arriva l’epilogo. Il bambino esisteva, il papà pure. Semplicemente per il malcapitato genitore, dentro un istituto comprensivo, la differenza era solo nel grado.


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