Genova, morì trafitto da una freccia: condannato per omicidio a 23 anni di carcere Evaristo Scalco

I giudici hanno escluso l’aggravante dell’odio razziale ma hanno riconosciuto i futili motivi. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo

È stato condannato a 23 anni di carcere Evaristo Scalco, il 63enne artigiano di Genova a processo per l’omicidio dell’operaio Javier Miranda Romero. Il 41enne fu trafitto da una freccia mentre era in strada con un amico, dopo una lite a distanza con Scalco che li aveva apostrofati «andate via stranieri di me***». L’uomo era infastidito dalle voci dei due uomini sotto la sua finestra e dopo averci discusso, aveva impugnato l’arco e scoccato il dardo contro Romero. Scalco era quindi sceso in strada e aveva provato a estrarre la freccia. Romero era quindi stato trasportato in ospedale, dove era arrivato in condizioni disperate. L’autopsia ha certificato che il colpo è stato letale, la freccia ha trapassato completamente il fegato e reciso tutti i vasi sanguigni rendendo inutile ogni tentativo di salvataggio da parte dei medici dell’ospedale San Martino. La Corte d’Assise ha escluso l’aggravante per odio razziale ma ha riconosciuto quella per futili motivi. I giudici hanno disposto il pagamento di provvisionali alle parti civili per 500mila euro. La pubblica ministero Arianna Ciavattini aveva invece chiesto l’ergastolo per l’imputato. Scalco era stato scarcerato, aveva inviato una lettera di scuse alla moglie della vittima e aveva versato 10mila euro a titolo di primo risarcimento.


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