Donald Trump alla sbarra sfida i giudici Usa: «Vittima di frode sono io, qualcuno vuole impedirmi di vincere le elezioni»

L’ex presidente in tribunale a New York per il processo sugli asset gonfiati: «È una caccia alle streghe». Allarme bomba a casa del giudice

Donald Trump a Manhattan per l’udienza conclusiva del processo civile per gli asset gonfiati, dove è imputato insieme ai figli Donald jr ed Eric. I tre sono accusati di aver gonfiato gli asset della holding di famiglia allo scopo di ottenere condizioni più vantaggiose da banche e assicurazioni. Il giudice Engoron ha già stabilito in precedenza l’esistenza della frode, deve quantificare la sanzione. L’accusa ha chiesto «370 milioni di dollari di guadagni illeciti» e l’interdizione dell’ex presidente dall’attività imprenditoriale nell’Empire State. «Il processo è una interferenza al più alto livello», una «incostituzionale caccia alle streghe», ha detto il tycoon prima dell’inizio della sentenza. Quindi è entrato in aula accompagnato dai suoi legali e dal figlio Eric e ha preso posto nel banco in prima fila.


L’arringa di Trump e il rimprovero del giudice

Poi, nel corso del dibattimento, Trump ha chiesto di parlare e ha ribadito le sue accuse: «Questa è una caccia alle streghe politica. Abbiamo una situazione in cui un uomo innocente è stato perseguitato da qualcuno in corsa per una carica. Vogliono assicurarsi che io non vinca più e questa è parzialmente interferenza elettorale: quello che è successo qui è una frode per me, dovremmo ricevere i danni», ha inveito contro la giuria il tycoon quando il giudice, su richiesta degli avvocati, lo ha autorizzato a sorpresa. Quanto ai fatti contestati, ha insistito ancora Trump, «i rendiconti finanziari sono perfetti, e le banche sono state rimborsate di tutti i loro prestiti». Dopodiché, si è rivolto direttamente al giudice Arthur Engoron: «Hai la tua agenda, lo capisco perfettamente. Non riesci ad ascoltarmi per più di un minuto», ha sbottato l’ex presidente. Fino a quando il giudice è stato costretto a interromperlo e rivolgersi ai suoi legali: «Per favore, controllate il vostro assistito». Secondo i media statunitensi, la sentenza nel processo dovrebbe arrivare entro la fine di gennaio.


Allarme bomba a casa del giudice Engoron

L’ex presidente è arrivato a Manhattan alle 15.45 (ora italiana). Prima di lasciare la Trump Tower, il tycoon ha condiviso un messaggio su Truth: «Sono diretto verso l’incostituzionale caccia alle streghe a Lower Manhattan. Interferenza elettorale!!!». Nel pomeriggio, il palazzo di giustizia – dove si svolge l’udienza – è stato transennato e blindato dalla polizia, che ha rafforzato le misure di sicurezza dopo l’allarme bomba a casa del giudice di New York Arthur Engoron poche ore prima dell’udienza per le arringhe. La minaccia è arrivata, scrive il New York Times, dopo che Trump ha attaccato nuovamente il giudice sui social, che gli ha vietato di parlare oggi perché non ha accettato alcune condizioni, tra cui quello di astenersi da un «discorso da campagna elettorale». Nell’ultima udienza, il 6 novembre scorso, Trump aveva provato a più riprese a delegittimare i giudici e ridicolizzare le accuse mossegli, mettendo a dura prova la pazienza dei magistrati.

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