Il cardinale del libro sull’orgasmo: «Benedire le coppie gay? Blasfemo è l’odio verso gli omosessuali»

Víctor Manuel Fernández difende la Fiducia Supplicans di Papa Francesco

Il cardinale Víctor Manuel Fernández detto “Tucho” è il prefetto della fede del Vaticano. In questi giorni un suo libro che parla anche di orgasmi, La pasion mistica, è stato accusato di pornoteologia. Ma lui in un’intervista a La Stampa risponde alle accuse: «Non ci sono sbagli teologici, ma già allora chiesi di ritirarlo e oggi lo scriverei diversamente, perché alcuni passaggi, letti fuori contesto, potrebbero generare fraintendimenti». Anche un’altra sua opera, ovvero Guariscimi con la tua bocca: l’arte di baciare, è finita sulla graticola. Ma Papa Francesco, che l’ha scelto per guidare il Dicastero per la Dottrina della Fede, ha approvato le sue aperture progressiste. Ma per questo lui si sente ancora sotto attacco. Soprattutto dopo la Fiducia Supplicans, che ha parlato di benedizione per le coppie gay.


Il documento

Fernández spiega a Domenico Agasso il senso del documento: «La Dichiarazione ricorda che c’è pure una vita apostolica spontanea, lungo i marciapiedi, in mezzo al popolo, dove ognuno porta il peso della propria vita come può, e a volte ha bisogno di un gesto di amore e vicinanza della madre Chiesa. La mia esperienza in America Latina (e soprattutto quella di Papa Francesco) era piena di questi momenti. La Dichiarazione dice che, oltre alle benedizioni di tipo liturgico, che seguono un rito formale e che richiedono diverse condizioni per non andare contro la volontà di Dio». Poi Fernández risponde a chi dice che benedire le coppie gay è un atto di blasfemia: «Benedire, nel senso delle benedizioni “pastorali”, non liturgiche, non potrebbe essere né sacrilego né blasfemo. Perché è stato chiarito bene che non sanciscono, né qualificano, né autorizzano, né riconoscono niente».


Benedire i gay è blasfemia?

Di più. Secondo il prefetto «sono indipendenti dalla situazione dei singoli o delle due persone o dei gruppi che si avvicinano a chiederla. Forse su questo punto occorre insistere. Per me, invece, un sacrilegio o una blasfemia sarebbe ricevere la comunione con odio nel cuore. O accettare che un essere umano sia incarcerato oppure ammazzato solo per il suo orientamento sessuale, o vivere in pace con Dio mentre altri soffrono da morire. Questi atteggiamenti sono una grave offesa al Dio d’amore. Sono blasfemi».

Benedizione e omosessualità

La Dichiarazione, specifica Fernández, non cambia in alcun modo le regole della Chiesa sul matrimonio. Né legittima l’omosessualità: «E lo dice così esplicitamente che ciascuno può capirlo». Sulla durata della benedizione, indicata in 10-15 secondi, il prefetto spiega che «quel comunicato sembra una catechesi per adolescenti, lo capisco, ma siccome alcuni scrivevano che non capivano concretamente come devono avvenire queste benedizioni “pastorali”, abbiamo pensato che occorresse fornire un esempio particolarmente chiaro, per non lasciare dubbi. E una delle caratteristiche della semplicità non rituale di queste benedizioni è la durata. Sapevo che ci avrebbero preso in giro per questo dettaglio dei 15 secondi. Ma ho corso il rischio per rendere più evidente che con queste benedizioni non cade il mondo».

Le lobby gay

E Fernández dice anche che il Documento «non difende le lobby gay, né le manifestazioni dell’orgoglio omosessuale. «Invece pensa a molti credenti che soffrono a sentirsi fuori della Chiesa, a non poter ricevere alcun gesto di vicinanza paterna. Quando una coppia fa un pellegrinaggio, e arriva alla chiesetta amata, lì riceve una benedizione, anche sapendo che non è un’assoluzione. È come una carezza di Dio, come un soffio d’aria fresca che la Chiesa regala ai due pellegrini. Perché no?».

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