Torino, il racconto del passante che ha trovato il neonato in un cassonetto: «Vorrei portasse il mio cognome»

Il bambino è stato lasciato a terra, all’interno di un sacchetto di plastica con placenta e cordone ombelicale ancora attaccati, di fronte al portone della sua abitazione

Non è in pericolo di vita il neonato trovato vicino a un cassonetto dei rifiuti a Villanova Canavese, in provincia di Torino. È stato ricoverato all’ospedale di Ciriè e il suo nome, al momento, è Lorenzo. A dare l’allarme, sabato 13 gennaio, è stato Casey, 15 anni, figlio di Paolo Laforet, un escavatorista di 49 anni. «Sono uscito per aiutare mio fratello ad aprire il portone e ho sentito un lamento – racconta il giovane al Corriere della Sera -. Ero talmente spaventato che non sapevo cosa fare. Ho chiamato mio padre e per fortuna ho capito che il bambino stava bene. Mia mamma lo ha avvolto in una coperta e poi non ricordo più nulla». Il neonato è stato lasciato a terra all’interno di un sacchetto di plastica con placenta e cordone ombelicale ancora attaccati. «Era una busta rossa del Bennet – continua il padre del giovane -. Aveva la testa infilata dentro e le gambe che spuntavano di fuori. Saranno state le 18,30, faceva freddo ed era tutto viola». Se fosse stato possibile, confida il 49enne, «lo avrei tenuto con me e se me ne dessero la possibilità gli darei il mio cognome anche adesso. Per me i bambini sono sacri. Io discendo da una generazione di giostrai, siamo sinti piemontesi e per noi la famiglia è tutto. A questo bambino auguro una vita serena e mi piacerebbe – conclude – che gli dessero il mio nome o quello di mio figlio, che gli ha salvato la vita». Nel frattempo proseguono gli accertamenti degli investigatori della compagnia di Venaria Reale, coordinati dalla procura di Ivrea, per ricostruire l’accaduto.


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