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Sanremo 2024, come sono le canzoni in gara? L’ascolto in anteprima dei 30 brani

15 Gennaio 2024 - 20:43 Massimo Ferraro
L'amore è protagonista anche dei 30 brani della 74esima edizione del Festival

C’è il bullismo, la forza e la solitudine delle donne, l’incontro con il prossimo. Ma soprattuto, c’è l’amore. Abbiamo ascoltato in anteprima per la stampa i 30 brani in gara alla 74esima edizione del Festival di Sanremo, selezionati tra le oltre 400 proposte arrivate quest’anno ad Amadeus. Ed è l’amore, come sempre, il tema ricorrente della maggior parte delle canzoni che prenderanno parte a questa edizione. Tanti i pezzi che faranno ballare, qualche sorpresa e piccole delusioni: scopriamoli insieme.

Clara – Diamanti grezzi

Clara è una dei 15 esordienti di questa edizione del Festival. Entra dalla porta principale dopo aver vinto Sanremo Giovani, prima donna a riuscirci dopo 14 anni. Il suo brano parla delle incertezze della crescita, i diamanti grezzi che si frantumano in mille pezzi sono quelli di una storia che corre a trecento chilometri orari. Quelli di un amore giovane ma non acerbo, vissuto in maniera travolgente, con l’ansia che provoca qualcosa che non si conosce davvero ancora del tutto e l’eccitazione di una scommessa.

Diodato – Ti muovi

L’artista tarantino torna all’Ariston dopo aver vinto all’esordio l’edizione 2020 con Fai rumore. Diodato, 42 anni, porta una ballad molto energica, i tormenti di un amante che vuole convincere il partner a riprendere in mano la relazione. Nonostante il dolore, nonostante il veleno, esorta la persona amata a muoversi, alla ricerca di quella parte di sé che è disposta a ricominciare ad amare. Un appello a buttarsi nella tempesta, a scordarsi perché è finita e tornare a farsi smuovere dalla passione.

Mahmood – Tuta Gold

Nel 2019 ha stupito tutti con Soldi, tre anni più tardi ha emozionato con Brividi in coppia con Blanco. In entrambi i casi ha lasciato il Festival con una vittoria. È facile immaginare che sul ritorno di Mahmood all’Ariston ci sia molta attenzione, prima ancora di cominciare è già dato tra i favoriti. E a Sanremo il 31enne milanese porta le sue sonorità per provare a sorprendere ancora. Come già in passato, anche in questo brano c’è tanta biografia personale. Ci sono le offese subite alle medie, le lacrime per non essere accettato, le offese razziste, il rapporto con il padre. E allora un ballo forsennato fino a far girare la testa è quello che ci vuole.

Sangiovanni – Finiscimi

Leggendo il testo di questo brano, con il quale il 22enne Sangiovanni torna all’Ariston dopo il quinto posto del 2022, e conoscendo parte della vita del suo autore, il pensiero corre veloce all fine della relazione con Giulia Stabile. I due si sono conosciuti ad Amici e sono stati insieme, facendo sognare i fan del programma. Poi la storia è finita, “Sangio” ha continuato a pubblicare ed esibirsi fino al lungo stop che interrompe ora tornando all’Ariston. Si sentiva svuotato, ha ammesso, non aveva più nulla da dire perché non aveva vissuto. «Finiscimi è nostalgica, struggente, molto malinconica, parla di un qualcosa che ha una fine e io, per andare avanti da questa fine, ho dovuto scrivere questa canzone», ha detto presentando il testo. Nel quale c’è un amante che ammette di aver sbagliato ma ha bisogno di sentirselo dire, un’ultima volta: sa che non basterà chiedere scusa ma vuole che gli venga riconosciuto almeno di aver dato tutto.

Loredana Bertè – Pazza

Il genere rock al Festival lo porta una decana, Loredana Bertè. Il suo è un grido di libertà, una rivendicazione di amore verso se stessi. «Di solito io mi odio abbastanza, ma in questo momento mi amo disperatamente», ha detto l’artista presentando il suo Pazza. Ora non si cura del giudizio degli altri, non ha bisogno di essere perdonata perché lo ha già fatto lei: è diventata pazza di sé, e prima o poi la faranno anche santa.

BNKR44 – Governo Punk

I sette scatenati di Villanova, nel Fiorentino, tornano all’Ariston dopo aver partecipato l’anno scorso nella serata Cover con Sethu. Quest’anno però fanno il loro esordio da concorrenti, dopo aver passato le selezioni di Sanremo giovani. Nonostante la giovane età, portano un testo nel quale vengono citati i Blur, i Queen e la serie tv Beverly Hills. La città, tutta avvolta dalla stessa nebbia del 2003, è una gabbia che non cambia, al suo interno è tutto uguale ed esagerato, un collage di momenti tristi dal quale ribellarsi e scappare.

Alessandra Amoroso – Fino a qui

Chi è appassionato di cinema la citazione del titolo la coglie al volo: fino a qui tutto bene. Alessandra Amoroso partecipa a Sanremo in qualità di big in gara per la prima volta, dopo esser stata invitata più volte come super ospite, e lo fa con un brano sulla consapevolezza. La protagonista sta cadendo lentamente da un grattacielo e a far da sfondo c’è Roma, una città che la ascolta come nessuno ha mai fatto prima. «Fino a qui tutto bene», si ripete, come nel film La Haine – L’odio di Mathieu Kassovitz. Il volo non è ancora terminato e non è ancora il momento di pensare alle conseguenze, ma in un brano che parla di solitudine e sconforto, rabbia e notti insonni, la forza è nella consapevolezza di quello che sta accadendo, e nella scelta di godersi il momento.

Fred De Palma – Il cielo non ci vuole

Fred De Palma si presenta all’Ariston per la prima volta con un testo che parla di un amore al capolinea, che un po’ come un albero che cade nella foresta e non fa rumore se non c’è nessuno a sentirlo, non è davvero finito se non c’è qualcuno a raccontarlo. La relazione è finita, il dolore è tanto e lui prova a consolare la sua amata: il sentimento che lo lega a lei è ancora forte, ma sanno entrambi di aver sofferto troppo. Anche se la tentazione di cancellare tutto, per rivivere tutto daccapo e tornare a vivere nell’inferno è ancora forte.

Fiorella Mannoia – Mariposa

Fiorella Mannoia all’Ariston canta le donne. Lo ha già fatto in passato con pezzi diventati immortali per la musica italiana ma in questa sesta partecipazione al Festival da concorrente, porta un brano-manifesto per tutte le donne. Spose, regine senza trono, streghe, madri, sorelle, figlie, tutte toccate dal battito d’ali di una farfalla e unite in un ballo forsennato e potente, come una taranta o un flamenco che incalza. Il messaggio è: sii libera, sii orgogliosa.

The Kolors – Un ragazzo una ragazza

«Una fotografia urbana di una relazione», così l’ha descritta Antonio Stash Fiordispino, voce e chitarra dei The Kolors. Quello che è certo è proveranno a far ballare l’Ariston, dove tornano dopo il nono posto del 2018 con Frida (mai, mai, mai). La loro è la «solita storia» di un incontro tra un ragazzo e una ragazza. Lui folgorato da lei, riuscirà a superare la timidezza e parlarle? La pelle già scotta di amore, quando gli sguardi si incrociano è febbre alta.

Emma – Apnea

Per la quarta volta al Festival di Sanremo, che ha già vinto nel 2012 con Non è l’inferno, Emma Marrone torna all’Ariston con un brano che, promette, «farete fatica ad ascoltare rimanendo seduti». Non è un amore semplice quello cantato dall’artista salentina, l’incontro clandestino si svolge nei corridoi di un albergo. Lei si assume le sue colpe, la storia è conclusa e non si può tornare indietro, ma è lo sguardo di lui a farle credere che sia possibile tornare ad avere una normalità.

Santi Francesi – L’amore in bocca

Qual è il sapore dell’ultimo bacio? Con un brano romantico e sensuale, i Santi Francesi provano a coinvolgere l’Ariston al loro esordio, dopo essersi conquistati il palco risultando tra i tre concorrenti di Sanremo giovani a essere promossi tra i big. Il duo piemontese formato da Alessandro De Santis e Mario Lorenzo Francese, vincitori di X Factor 2022, canta L’amore in bocca, quello con cui si lasciano due amanti prima che la pioggia e il tempo cancellino ogni traccia di ciò che è stato.

Rose Villain – Click Boom!

Rosa Luini, nome d’arte di Rose Villain, è un’esordiente a Sanremo anche se nella scorsa edizione ha affiancato Rosa Chemical nella serata Duetti. Si presenta al pubblico dell’Ariston con un brano potente e tormentato, come la sua protagonista che per la prima volta è caduta vittima dell’amore. Le paure di un tempo lasciano spazio a nuove preoccupazioni, ma ormai ha perduto la lucidità e vuole solo rincorrere il compagno. Una dichiarazione d’amore nuda e trasparente, ma anche erotica.

Negramaro – Ricominciamo tutto

Tra i tanti esordienti di quest’anno – la metà dei concorrenti in gara – quest’anno ci sono anche artisti di lungo corso. Tra loro, il gruppo salentino Negramaro, che nel 2005 a Sanremo ottenne il premio della Sala stampa Radio e tv pur non riuscendo a passare tra i big, ma rimanendo tra i giovani. Quasi venti anni dopo, Giuliano Sangiorgi porta un brano su una relazione matura, fatta di corse e rincorse, di viaggi e di attese. Un amore vero e quindi non perfetto, un amore che è casa e anche se dal tetto entra un po’ d’acqua non fa niente, perché insieme si va avanti, si aspetta. Si ricomincia.

BigMama – La rabbia non ti basta

Nel 2023 è salita sul palco dell’Ariston per duettare con Elodie sulle note di American Woman, impressionando il pubblico con la sua voce. Due anni più tardi è pronta per ripetersi con un dialogo intimo e sincero con la sé più piccola. Un testo in cui ha voluto mettere alcune parole a cui tiene particolarmente, perché hanno fatto parte del suo percorso e vuole risignificarle per far passare il suo messaggio di rivalsa. La rabbia non basta, neanche contro il bullismo, buio e vuoto non sono una soluzione. Non aver paura, sembra dire alla sé più giovane, avrai la voce e avrai cose da dire: seguimi.

Renga e Nek – Pazzo di te

Sono tra gli artisti italiani più popolari e ormai da più di un anno hanno dato vita a una felice collaborazione che è culminato con l’album RengaNek nel 2023. Francesco Renga e Filippo Neviani, in arte Nek, si presentano in questa edizione con una invettiva contro l’amore, sadico e inutile, incapace di aiutare, ma anche fragile e indistruttibile. Eppure chi canta ne è pieno, vorrebbe farne a meno ma è troppo tardi, è stato già condotto alla follia. E ora è l’unica cosa che conta.

Ghali – Casa mia

Arriva all’Ariston per la prima volta ma è già una star della sua generazione, incoronato quest’anno con l’inserimento nella lista del Time 100 Next. Amadeus lo ha detto: quest’anno di proposte con temi sociali ne sono arrivate poche. Tra queste, non può non finire quella di Ghali, 30 anni, che già dal titolo si può intuire come nella sua traccia parli di radici e identità. Il messaggio è chiaro, e fa male doverlo ripetere: i confini sono solo linee tracciate su una carta, dal cielo non vi è differenza tra casa mia e casa tua. L’extraterrestre che è con lui e guarda la Terra non capisce il perché di quelle divisioni, della guerra, e l’artista ammette di non riuscire a spiegargliele.

Irama – Tu no

Per la quarta volta tra i big di Sanremo negli ultimi sei anni, il 28enne Irama porta uno dei suoi «brani più emotivi scritti nell’ultimo periodo». Tu no è una canzone sull’assenza, versi che non bastano a riempire il vuoto e ricucire insieme un rapporto. Il tempo. è inevitabile, cancellerà ciò che si era costruito insieme. Si porterà via anche i lineamenti del viso. E i nuovi ricordi, i nuovi amori, non verranno più condivisi.

Angelina Mango – La noia

Per lei quel palco significa tanto, in maniera diversa rispetto agli altri giovani esordienti all’Ariston. D’altronde il padre, Mango, a Sanremo ha portato tutti i suoi successi, come cantante e come autore, e sua figlia Angelina parteciperà per la prima volta nel decennale della sua scomparsa. Lo fa con una canzone autobiografica, scritta con Madame, una cumbia che è un inno alla vita. Con ritmi incalzanti e vivaci, è un urlo di rivendicazione per l’umanità, strafottente e a testa alta, sulla necessità della sofferenza e della morte.

Geolier – I p’ me tu p’ te

«È musica non solo partenopea, ma nazionale». Così Amadeus ha spiegato perché non ha avuto alcun dubbio ad accettare un brano tutto in dialetto. Emanuele Palumbo, in arte Geolier, ha 23 anni e lo scorso anno ha dominato le classifiche. I protagonisti di I p’ me tu p’ te sono due giovani che si sono amati troppo e capiscono che la loro storia non ha alcun futuro. E allora ognuno per la sua strada.

Maninni – Spettacolare

Nel 2016 ad Amici e nel 2022 a Sanremo Giovani. Quest’anno il 26enne artista barese Maninni entra tra i big all’Ariston portando una canzone nostalgica sul significato dell’amore. Spettacolare è l’abbraccio, il legame che unisce un sentimento non perfetto, dopo aver imparato che le cose finiscono e non c’è nessuno a salvarci. Spettacolare è sapere che va bene così.

La Sad – Autodistruttivo

Il leader dei Pinguini Tattici Nucleari ha scritto con La Sad un brano sulla non accettazione di sè, la storia di un giovane che fa fatica a sentirsi giusto. Il trio punk descrive le difficoltà del ragazzo, che nell’alcol e negli stupefacenti trova la via d’uscita più semplice alle sue difficoltà. Scappa di casa, dalle botte del padre, e si rifugia in un luogo che non cura la solitudine.

Gazzelle – Tutto qui

Cantautore romano, 34 anni, Gazzelle – nome d’arte di Flavio Bruno Pardini – per la prima volta al Festival guarda con affetto e complicità una coppia di innamorati che affronta la stanchezza della quotidianità. Lavoro e routine che soffocano la passione e le energie, ma l’artista li esorta a rivedere la loro storia come in un film, perché è bella così. Una fuga d’amore per ricordarsi che vale la pena continuare a viversi.

Annalisa – Sinceramente

Annalisa è già una regina del pop italiano. Sue alcune tra le hit più ballate degli ultimi anni, e con Amadeus il feeling c’è già dopo l’esibizione in piazza l’ultimo dell’anno che è diventata il primo meme del 2024. L’ultima volta che è stata a Sanremo era il 2021, arrivò settima. Anche se la classifica non è tutto, c’è da scommettere che quest’anno punti a fare meglio con la sua danza di emozioni, bagnata dalle lacrime, una danza che è una guerra di frizione. Ma che è una promessa: se mi lasci i miei spazi, sono tua, sinceramente.

Alfa – Vai!

Appena 23 anni e già tante hit alle spalle. Alfa arriva a Sanremo già con un gran seguito e con un brano che è un invito ai suoi coetanei, a lasciarsi andare, prendere la strada e inseguire i propri sogni. E non importa se ancora non si sa qual è la metà, non importa se non si conosce la strada o il percorso da intraprendere, l’importante è mettersi in moto. Non fermarsi né guardarsi indietro.

Il volo – Capolavoro

Alla loro terza partecipazione a Sanremo, dopo il successo del 2015 e il podio del 2019, il trio pop-lirico – due tenori e un baritono – mette al centro del suo brano la speranza: quando si fa fatica a trovare ordine dentro di sé, allora forse la risposta è fuori. E il capolavoro a cui alludono è la vita di due amanti, uniti da un sentimento forte che è come acqua per un fiore nel deserto e vento per una vela in alto mare.

Dargen D’Amico – Onda alta

Ritmi sincopati, voglia di ballare, temi profondi mascherati da disco music e luci colorate. Sembra di rivedere Dove si balla, che Dargen portò a Sanremo nel 2022. Ma è solo un’illusione, il brano suona nuovo e originale e l’autore ha preso in prestito dal passato solo gli ingredienti necessari a replicare il successo. Qua si parla di mar Mediterraneo e immigrazione, appena sotto la superficie.

Il tre – Fragili

Un brano autobiografico in cui mette in mostra le proprie fragilità. Così il rapper 26enne Il tre si presenta al pubblico di Sanremo, mettendo in strofa il «periodo buio» che ha appena attraversato. E non dimentica le sue radici, portando rap e melodia, mentre chiede scusa alla persona che ha amato e riconosce i propri errori, le proprie debolezze.

Mr. Rain – Due altalene

Dopo il successo dello scorso anno, terzo classificato a Sanremo con Supereroi e il coro di bambini che lo accompagnava, Mattia Balardi in arte Mr. Rain torna all’Ariston con una canzone romantica e delicata, tutta racchiusa nell’attimo sospeso in cui due altalene, una accanto all’altra, raggiungono il punto più alto prima di ricadere giù. Ma la vita è anche nelle oscillazioni.

Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita

Che confusione, questi Ricchi e Poveri. Il gruppo, assente al Festival dal 1992, porta un brano pop-dance che si autocita e fa ballare il pubblico insieme ai protagonisti del brano. È un ballo affannato, tra due persone che si cercano nella folla, occhi e labbra che compaiono sulla pista da ballo e spariscono di nuovo. Un ballo che è una ricerca, ma con un avvertimento: non ti aspetterà tutta la vita.

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