Nicolò Fagioli inizia il percorso contro la ludopatia: «Racconto la mia esperienza affinché gli altri non ci passino»

A ottobre il 22enne ha raggiunto il patteggiamento con la Procura federale che prevede 7 mesi di squalifica dal campo e 5 di prescrizioni alternative per affrontare la sua dipendenza

È durato quasi due ore il primo incontro nel suo percorso per combattere la ludopatia di Nicolò Fagioli, il 22enne centrocampista della Juventus squalificato dalla Procura federale per il caso scommesse illegali in cui è stato coinvolto. «Sto molto bene e il primo incontro è stato molto positivo: è logico che mi manchi giocare con i miei compagni, ma sono molto contento per come stanno giocando», ha detto il calciatore dopo il primo colloquio, avvenuto intorno alle 18 nella sede dell’Ordine degli psicologi del Piemonte, a Torino, «devo ancora parlare con la Figc ma penso che molti di questi incontri si svolgeranno in Piemonte, racconto la mia esperienza affinché gli altri non ci passino». L’accordo di patteggiamento raggiunto da Fagioli con la Procura prevede una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro. La squalifica prevede che il 22enne non possa scendere in campo per 7 mesi fino alla primavera del 2024. Le prescrizioni alternative individuate dalla Procura sono percorsi di cura e incontri pubblici per affrontare il tema della ludopatia, di cui il giocatore ha ammesso di soffrire. Al primo incontro è stato accompagnato da alcuni membri del suo entourage della società bianconera. A fine ottobre, la Juventus gli ha rinnovato il contratto fino al 2028.


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