La procura di Lodi: «I carabinieri hanno sentito Giovanna Pedretti prima del suicidio. Cercavano l’autore del post discriminatorio»

Arriva la conferma in una nota. Si indaga per istigazione al suicidio

La procura di Lodi conferma ciò che già era emerso nei giornali negli ultimi giorni, ovvero di aver sentito la ristoratrice Giovanna Pedretti il giorno prima del suicidio. «Sabato 13 gennaio, i carabinieri di Sant’Angelo Lodigiano, ipotizzando il reato ex art. 604 bis C.P. (propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa), al fine di informare la Procura della Repubblica competente, convocavano in caserma la signora Pedretti con riferimento ad una recensione pubblicata su Google, e poi rimossa, da un anonimo cliente del suo ristorante», spiega in una nota. «La signora – aggiungono gli inquirenti – veniva sentita nel pomeriggio dello stesso giorno come persona informata sui fatti, quale potenziale vittima dell’intera vicenda. Il colloquio durava pochi minuti e la medesima confermava il contenuto della recensione, ma non era in grado di fornire ulteriori dettagli sull’identità del cliente».  La titolare della pizzeria Le Vignole a Sant’Angelo Lodigiano aveva due cellulari. Uno è stato ritrovato nella sua Panda sulle rive del Lambro. Quello personale è finito in acqua con lei. E in uno dei due ci dovrebbe essere lo screenshot rimosso, a cui la donna rispose usando un “programmino”, come raccontò ai militari. Attualmente la procura di Lodi indaga per istigazione al suicidio. Senza indagati. Oltre all’autopsia e all’analisi degli smartphone decisiva sarà la risposta di Google che, sollecitata dagli inquirenti, dovrà confermare o meno l’esistenza della recensione.


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