Il ddl sulle ecoproteste è legge: in arrivo sanzioni più severe per gli attivisti. Le opposizioni: «Il governo criminalizza il dissenso»

Il provvedimento è stato approvato in via definitiva alla Camera. Il ministro Sangiuliano: «Introdotto un principio di rispetto per la cultura nazionale»

La Camera ha approvato in via definitiva il cosiddetto «ddl ecoproteste», il disegno di legge di conversione del decreto che introduce sanzioni più severe per chi imbratta o deturpa beni culturali e paesaggistici. Il provvedimento ha come primo firmatario il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ed era stato già approvato dal Senato lo scorso 11 luglio. Con il via libera di oggi della Camera – arrivato con 138 sì, 92 no e 10 astenuti – il ddl diventa legge. La stretta del governo è una risposta alle numerose azioni dimostrative organizzate nell’ultimo anno da associazioni ambientaliste come Ultima Generazione, Extinction Rebellion e non solo. Il provvedimento prevede, tra le altre cose, una sanzione amministrativa da 20mila a 60mila euro per chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui.


Sangiuliano: «Chi imbratta, paga»

Tra i primi a esultare per l’approvazione del ddl c’è proprio Sangiuliano. Secondo il ministro della Cultura, il voto di oggi a Montecitorio introduce «un principio di rispetto per la cultura nazionale», secondo il quale «chi deturpa, danneggia, imbratta un monumento deve risarcire lo Stato per le spese sostenute per ripristinare lo stato dei luoghi». Per il ministro, da tempo uno dei più strenui sostenitori della tolleranza zero contro questo genere di proteste, «è bene che non paghino più gli italiani ma chi si rende responsabile degli atti di danneggiamento». Soddisfazione anche da parte di diversi esponenti dei partiti di maggioranza. A partire dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (FdI), che dichiara: «Finalmente chi deturpa i nostri beni culturali pagherà con pene più severe».


Le proteste delle opposizioni

Le opposizioni, invece, criticano il provvedimento del governo. Tra i più perplessi c’è Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde: «Abbiamo svelato l’ipocrisia: si aumentano le pene per i giovani, per i lavoratori che occupano le strade, ma non per pubblici ufficiali come Sgarbi. Per questo Governo, la legge non è uguale per tutti». Il Partito Democratico parla di «ennesimo provvedimento inutile», mentre secondo il Movimento 5 Stelle la vera intenzione del governo «non è tutelare il patrimonio culturale italiano», ma «zittire la libertà di manifestazione del pensiero e del dissenso». Anche l’ex ministro alla Giustizia Andrea Orlando parla di «criminalizzazione del dissenso», mentre molti deputati centristi dell’ex Terzo Polo si astengono. Tra loro c’è anche Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, che parla di sanzioni «sproporzionate» e definisce legittimo il metodo di protesta utilizzato da gruppi come Ultima Generazione, che «ci mettono la faccia e si assumono la responsabilità delle proprie azioni».

Foto di copertina: ANSA/Giulia Marrazzo | Il blitz di Ultima Generazione nella Fontana di Trevi, a Roma (21 maggio 2023)

Leggi anche: